Online dal 21-03-2012
Breve descrizione itinerario
Giro che ha inizio dalla stazione ferroviaria di Limone Piemonte, attraverso suggestive strade militari/sentieri lungo il crinale italo-francese condurrà in territorio ligure ed infine, dopo interminabile discesa prevalentemente sterrata, al mare. Si svolge seguendo in parte l’Alta via dei Monti Liguri ed in parte su sentieri e strade sterrate, per lo più ben segnalati, che spesso ricalcano le antiche vie di comunicazione che univano la costa con la pianura padana: erano, le “vie del sale” che dalla preistoria hanno svolto la funzione di strade di collegamento e di commercio, per chi portava oltre al sale anche l’olio e le merci d’oltremare dai porti della costa ai mercati della ricca pianura padana
Primo giorno: usciti dall’abitato di Limone, si devia per una strada secondaria che si trasforma presto in single track che corre parallelo alla strada principale in direzione del Colle di Tenda per riprendere quest’ultima poco prima dell’inizio di una serie di tornanti in salita. Giunti in prossimità del tunnel si abbandona la strada principale svoltando sulla destra per Limone 1400 e lasciati alla spalle gli impianti di risalita, si prosegue su strada asfaltata sino al Colle da cui inizierà un lunghissimo ed entusiasmante tratto in fuoristrada. Si risale alla fortificazione militare di fine ‘800 del Fort Central, in prossimità del Colle, che merita assolutamente una breve visita di approfondimento e lasciando alle spalle il medesimo si imbocca una panoramica strada sterrata percorrendola sino ad arrivare agli impianti sciistici di Limone. Da qui in poi l’itinerario diventa più impegnativo a causa del fondo pietroso e irregolare. Percorrendo diversi saliscendi lungo la dorsale italiana del confine italo-francese si giunge dapprima al Colle della Perla ed in seguito al Colle della Boaria, dove il paesaggio cambia radicalmente: la folta vegetazione, infatti, scompare in territorio francese lasciando il posto a distese di rocce carsiche che caratterizzano il gruppo del Marguareis. Percorrendo ancora una volta diversi saliscendi – meno impegnativi dei precedenti – sempre su carrareccia si transita dalla verde prateria del Colle dei Signori, ove è localizzato il rifugio Barbera, ai piedi della Cima della Pertega per poi giungere nuovamente in territorio italiano al Colle delle Selle Vecchie. Il paesaggio ricambia ancora lasciando spazio ai boschi del Parco delle Navette con lungo tratto veloce prevalentemente in discesa fino ad incrociare la ex strada militare Monesi-Tenda; al bivio si svolta a destra in salita caratterizzata da diversi tornanti in direzione del Passo del Tanarello – nuovamente in territorio francese – (penultima ascesa significativa della giornata) e da qui, in discesa sino al Passo del Collardente con perdita di ca 400 metri di dislivello. Si attraversa una fitta abetaia per poi raggiungere, passato un primo colle, la Bassa di Sanson, dove si ritorna a pedalare faticosamente in salita sino ad arrivare al Col Bertrand, ultima fatica della giornata a mt 1960 ca. Si prosegue poi su carrareccia via via sempre più pianeggiante, sino a raggiungere infine, ai piedi del Monte Gray, l’omonimo passo da cui ha inizio la discesa che porta al rifugio Allavena in località Colla Melosa.
Secondo giorno: ripercorrere in salita, in direzione del Passo Gray, la strada che il giorno precedente ha condotto al rifugio e quasi giunti in cima alla sella si svolta a sinistra lungo il sentiero che porta al Colle/Passo della Valletta, ricongiungendosi all’Alta Via dei Monti Liguri. Da qui l’itinerario, dopo un tranquillo e suggestivo passaggio in un lariceto, per un tratto relativamente lungo diventa piuttosto impegnativo in quanto si percorrono, lungo le pendici del Monte di Pietravecchia e del Monte Toraggio, tratti tecnici e molto esposti, in alcuni casi attrezzati con corda fissa da ferrata, che richiedono particolare attenzione e prudenza (possibili passaggi a mano di breve durata) ma che offrono spettacolari panorami sulle Alpi Marittime e sulle Alpi Liguri. In particolare superato il Passo dell’Incisa, in territorio francese, si prosegue dapprima in salita fino al Colle del Toraggio (passo della Fonte di Dragurina) ed in seguito, in territorio italiano, su esposto e roccioso sentiero in discesa fino al Colle del Corvo. A questo punto la traccia originaria ritorna in territorio francese lungo le pendici del Monte Bauso su dissestato percorso caratterizzato da tronchi, pietre ed altri ostacoli con ultimo tratto su sentiero boschivo sino al Colle del Muratore per rientrare definitivamente in territorio italiano. E’ possibile evitare questo passaggio (variante caldamente consigliata) continuando a scendere lungo il versante italiano dapprima su sentiero e poi su agevole strada carrareccia fino al Colle del Muratore: disponibile la traccia gps creata a mano per la variante, indicata come “Variante 1 secondo giorno”. Il percorso prosegue con saliscendi continui passando dal Colle di Scarassan e dalla Sella di Gouta dove si riprende un tratto in asfalto in direzione Margherita dei Boschi; l’asfalto lascia ben presto il passo ad un lunghissimo tratto in fuoristrada su carrareccia, caratterizzato da passaggi in galleria, brevi strappi in salita ed una lunghissima discesa (oltre 20Km), su fondo anche sconnesso che metterà a dura prova freni e braccia/mani. Segue infine un ultimo tratto caratterizzato prevalentemente da asfalto ancorchè non mancano i tratti su single track e carrarecce per l’avvicinamento finale alla città di Ventimiglia e quindi al mare!! Nella parte centrale di quest’ultimo tratto, in prossimità di una zona con burroni in marne grigie (denominati “calanchi” di Brunetti), è altamente consigliata una seconda variante su asfalto che permette di evitare brutto percorso in fuoristrada con fastidiosi passaggi a mano che contribuiscono solamente a far perdere l’entusiasmo accumulato lungo l’intero itinerario sin qui condotto: disponibile la traccia gps creata a mano per la variante, indicata come “Variante 2 secondo giorno” che si ricongiunge all’originaria traccia in località Ciaixe per la discesa finale verso la strada provinciale
nazione: Italia-Francia
zona: crinale Colle di Tenda, Marguareis, alta via dei Monti Liguri
provincia: Cuneo-Imperia-Francia
da: Limone Piemonte
a: Ventimiglia
vista che spazia sulla piana di Cuneo, sul maestoso Marguareis, sulle Alpi marittime e sul mar Ligure; itinerario dagli importanti contrasti di vedute e di territorio
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt. 3.280 ( 1° giorno 2.330 mt. , 2° giorno 950 mt.)
quota massima: mt. 2.236
quota minima: (arrivo al mare) mt. 0
km totali: 121,8 ( 1° giorno 71,6 km , 2° giorno 51,2 km)
SENSO DI MARCIA
girare in senso unidirezionale Limone P.-Ventimiglia, decisamente più appagante e abbordabile (giro in senso opposto si caratterizzerebbe per molti tratti a mano nel secondo giorno)
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 10 ore e 30 minuti (durata 2 giorni completi)
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 10/10
difficoltà salita: 10/10
difficoltà discesa: 10/10
impegno fisico: 10/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: max salita 16%, max discesa 20%
tratto a mano: 20 minuti (2° giorno), considerando anche le opportune varianti consigliate
salita: lunghissima e intensa nel primo giorno, soprattutto a causa del fondo caratterizzato dalla presenza di ciottoli che impediscono una pedalata regolare, comunque sempre ciclabile e con pendenze che in genere non superano in via continuativa il 12%; globalmente il primo giorno può essere diviso in 7/8 tratti in salita, ove il più semplice è quello iniziale fino al Colle di Tenda grazie alla combinazione asfalto/pendenze (in genere 5-9%). Il secondo giorno è da menzionare in particolare per 2 strappi in ascesa situati nella prima parte: dal rifugio Allavena al Colle della Valletta (7-8%) e dal passo dell’Incisa al Colle del Toraggio (punta massima del 16%, non garantita la completa pedalabilità in salita-brevissime interruzioni)
discesa: solamente in alcuni tratti richiede una buona capacità tecnica, di fatto nella prima parte del secondo giorno dal Colle del Toraggio al Colle del Corvo con pendenze comunque non proibitive (mediamente tra 11 e 17%); per la rimanente parte, la difficoltà maggiore è da imputarsi alla notevole lunghezza e al fondo che sollecita continuamente la muscolatura sia durante il primo giorno (tratti non eccessivamente lunghi con pendenza massima 11% ca), sia sopratutto nel secondo in considerazione di oltre 20 Km continuati di discesa su fondo sterrato, veloce con pendenze mediamente tra il 6 ed i 10%
% sterrato: 83%
ricordarsi: portare con se una buona scorta d’acqua, stante la carenza di fonti ove approvvigionarsi; periodo consigliato per l’escursione: giugno-settembre; alcune parti del percorso sono aperte al traffico veicolare: prestare quindi attenzione alle moto ed ai quad che viaggiano spesso a velocità sostenuta; si consiglia di utilizzare una MTB full-suspension (la front richiede un impegno fisico decisamente maggiore); controllare attentamente gli orari del treno per il rientro a Limone Piemonte
Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario
PRIMO GIORNO (71,6 km e 2.330 mt. ascesa)
SECONDO GIORNO (50,2 km e 970 mt. ascesa)
ciao siamo in 3 amici vorremmo fare il giro via del sale il 28 e 29 maggio secondo voi è accessibile o troviamo troppa neve ed i rifugi sono aperti per dormire sabato in quota ciao
Credo che il rischio neve sia molto elevato superando abbondantemente i 2.200 mt (sopratutto nei punti poco esposti al sole). Meglio chiedere direttamente in loco ai rifugi per non rischiare spiacevoli sorprese.
In effetti negli anni precedenti molti anno incontrato neve anche in giugno (vedasi commenti pregressi).
Saluti
ciao io e i miei amici .abbiamo deciso di fare questo percorso in estate ho letto dei commenti sulla 2 variante .x il percorso nn bello na nn ho capito da dove quale localita parte la seconda varoante?grazie
Poco sopra la località Brunetti, frazione del Comune di Camporosso. Con gps non puoi sbagliare.
Ciao
Buona sera a tutti. Mi chiamo Paolo e vivo a Lussemburgo. Complimenti per le ottime informazioni e le vostre fantastiche performance. Siamo in 2 giovani over 44 che dal 16 giugno 2016 vorremo venire in Italia per percorrere “La Via del sale” in 3 tappe con soste al rifugio Barbera ed Allavena. La traccia da utilizzare è sempre la stessa? il Rifugio barbera è lungo la via o bisogna deviare? Grazie in anticipo a tutti coloro vorrano darmi il loro contributo.
Tutto lungo la traccia. Opportuno informarsi prima circa la disponibilità di posti per il pernotto e lo stato circa il residuo di nevai, non cosi’ infrequente a metà giugno. Per il resto, buona avventura!
Io ho fatto il giro l’ultimo week end di giugno nel 2012. La molta neve ci ha costretti a lunghe traversate con bici in spalla. Anche se appagante e divertente quest’anno ho intenzione di ritornarci ma all’inizio di agosto.
ciao siamo 3 mtb che vogliamo fare il giro via del sale del sito web da 121 km e 3000 mt dislivello il 17 e 18 ottobre partendo da Limone fino a Ventimiglia e poi tornare con il treno alle auto a Limone P. Siamo bikers molto allenati per gare gf.
Volevamo sapere se possibile farlo in 2 giorni pieni e dove conviene fermarci a mangiare e dormire con n. telefono se possibile.
Per il rientro esziste un treno diretto a LimoneP.?
grazie ciao
Maurizio da Verona
Ciao. E’ quello che abbiamo fatto noi! impegnativo il primo giorno….Treno Ok diretto.
Per il pernotto vedi i vari commenti: noi ci siamo fermati al Rif Allavena ma sembra che ci siano altre alternative, leggendo).
Verificate il discorso neve in quanto passate i 2.000.
Buon divertimento!
ho fatto questo giro in compagnia di 4 amici il 18/19/20 luglio 2015 scrivo per complimentarmi con tutto lo staff di mtb in particolare di chi cura la pubblicazione delle tracce gps. Ho seguito le varianti consigliate, evitando probabilmente pezzi rognosi. Concordo con il commento precedente a noi si è tagliato un copertone è stato sufficente avere ritagli di vecchio copertone usato da aggiungere come pezza all’interno….Il tratto verso Incisa fino al Tanarello è sicuramente esposto, ma è anche vero che se non hai buona tecnica o non ti senti sicuro nessuno ti vieta di scendere dalla bici e farlo tranquillamente a piedi…il tratto con fune è molto breve bici alla mano è facilmente risolvibile…approvigionamento di acqua è importante, ho aquistato per pochi euro una sacca da 2 litri col tubino tipo camel-back l’ho messa nello zainetto all’interno di un sacchetto termico preventivamente messo nel congelatore…rimane fresca molte ore…confermo il cambio gestione al rigugio Allavena…cuoco bravo e simpatico. Per la logistica del treno abbiamo lasciato le macchine a Fossano preso alla mattina treno per LImone semplicemente perchè ci sono molti più treni che da Ventimilglia salgono a Fossano in quanto trovasi sulla linea Ventimiglia -Torino. Per il resto nulla da aggiungere grazie ancora a tutto lo staff per l’impegno e le proposte che ci consentono di percorrere itinerari spettacolari ed entusiasmanti come questo. Angelino
Per questo itinerario sento spesso parlare e commentare la pericolosità del tratto esposto ma vorrei meglio capire. Nelle foto presenti in questo sito (e precisamente la foto 67 di 83) c’è evidenziato un passaggio con catena. E’ questo di cui si parla? A vederlo sembra tranquillo (con tutte le doverose precauzioni) ma vorrei capire se si tratta invece di ben altro rispetto a quello che fa intendere la foto. Grazie mille
Esatto. Con la dovuta coscienza…. il passaggio è preceduto da un tratto di sentiero, esposto, si, ma sempre con la giusta cautela (e comunque pedalabile).
Un sola aggiunta su cosa portarsi:
– Indispensabile avere qualche nozione meccanica in caso riparazione della bici e portarsi dietro oltre alla camera d’aria (anche se avete i tubeless) una gomma di scorta, visto le tantissime pietre (anche taglienti) che troverete;
– Gel energetici di rapida assimilazione da assumere appena arriva il decadimento muscolare e barrette per quando iniziate a sentire la fame (mai aspettare la crisi: è troppo tardi);
– Torcia da bici in caso di eventuale perdite di tempo che vi facciano arrivare a destinazione dopo il tramonto;
– Tanta, tanta acqua;
– Kit di pronto soccorso;
– Attrezzi per riparazioni (chiavi a brugola, fascette elettriche, bombolette di aria compressa, pezze per camera d’aria, ecc.);
– Falsa-maglia e smaglia-catena.
– Accendino.
– GPS stra-consigliatissimo (anche per segnalare le proprie coordinate in caso di problemi – sperando che il cellulare abbia campo);
– Macchina fotografica. Non fate foto col cellulare (solo pochissime)! Si risparmieranno così le batterie da utilizzare in caso di problemi;
– Maglia a maniche lunghe, guanti, casco sempre in testa (pena ustioni da patire il giorno dopo) e occhiali da sole.
E’ già stato scritto tutto, solamente alcune mie considerazioni che potrebbero tornare utili (giro fatto da me l’11 e 12 di luglio):
PRIMO GIORNO:
– Se non avete programmato di arrivare a Limone e partire da Ventimiglia col treno, ma avete chi vi appoggia in auto (come è capitato a me con il supporto della fantastica moglie “santa donna” Claudia), partite da dove veramente inizia il tour: ossia dal Chalet “Le Marmotte” nei pressi del Forte Centrale al Colle di Tenda.
Eviterete così 13 km. e 800 mt. di D+, che sono su asfalto. Da questo punto inizia lo sterrato e le indicazioni della “Via del Sale”.
– Il tratto più bello e suggestivo dell’intera traversata a parer mio è quello partendo appunto dal Chalet “Le Marmotte” fino al Rif. Barbera: spettacolare (se vi fermate qui, potete organizzare il tour in 1 giorno o dormirci la notte)!
– Centellinate le energie fin dall’inizio. Io l’ho fatto con calma in 7 ore (effettive pedalate), ma ho trovato bikers che sono partiti alle 8 del mattino e sono arrivati a Colle Melosa alla 22 morti!!!
– E’ un giro che non va assolutamente sottovalutato, se già i chilometri e il dislivello non vi mettono in allerta.
– Una volta iniziato è difficile abortirlo, si deve giocoforza arrivare a Colle Melosa (visto che magari avete anche prenotato).
– Sul versante francese il tratto più disastrato: da Passo del Tanarello fino a quasi Caserma Sanson dove si rientra in Italia. Da qui ultima sfiancante (per la mancanza di energie) salita fino al Col Bertrand, da dove inizia la discesa (molto scassata e da ripercorrere in salita il giorno dopo) fino a Colle Melosa. Anche la salita al Passo del Tanarello è molto scassata e impegnativa.
– La strada (per chi vi appoggia in auto) per arrivare a Colle Melosa da Ventimiglia, è chiusa da 1 anno e mezzo a Pigna per frana (e non si quando riaprirà).
Bisogna prendere l’autostrada a Ventimiglia, uscire a Arma di Taggia, Agaggio Inferiore, Molini di Triora, Colle Melosa.
SECONDO GIORNO:
– Se il primo giorno si trattava solo di pedalare su larghe strade bianche. Oggi cambia tutto!
– Questo tratto è raccomandato a chi ha una più che buona preparazione tecnica in discesa e non ha paura di fare tratti su versanti esposti (anche molto) e in altezza.
– Da Passo Incisa girando attorno al Monte Tanarello tratto pedalabile, ma molto esposto: molta, molta attenzione e sangue freddo!!!
– Dopo discesa su sentiero escursionistico, ma mai banale con anche altri tratti esposti fino al Col du Courbeau dove inizia la prima variante alla traccia originale fino al Rif. Muratone. Io ho percorso questa variante senza particolari difficoltà.
– La lunga discesa, è su larga strada bianca, ma in cattivo stato di manutenzione, raccomandata bici molto robusta, ottimi freni e con ampie escursioni.
– Ho percorso anche la seconda variante fino a Ciaixe: raccomandata.
Voto molto personale al tour:
Primo giorno: 4 su 5 (primo tratto fino al rif. Barbera 5 su 5)
Secondo giorno: 3 su 5
Non posso che ringraziare gli amici di “Itinerari-mtb”, per le fantastiche tracce caricate e recensite (e sudate prima) in modo impeccabile e professionale: continuate così siete dei grandi!!!
A questo punto non posso che lasciarvi col mio motto: “Andare dappertutto ma con calma”.
Buon giro e soprattutto… buona vita.
Black Devil
Salve!…. ho fatto la via del sale nei giorni 19 e 20 giugno, premetto che, abbiamo,, per motivi di tempo, scelto una soluzione più soft, cioè, dal Colle Melosa , siamo rientrati a Ventimiglia per la strada asfaltata! dividendo il trail in 2 giorni, pernottando al Rif. Barbera. partendo dalla stazione treni di Limone P. alcune notizie e considerazioni: le frane nella zona dopo il colle Boaria, sono state rimosse come i muri di contenimento! in più la strada è stata migliorata con un fondo di ghiaia e terra pressata, rendendola ben pedalabile! abbiamo dovuto attraversare 4 slavine nevose, nel tratto fino al colle dei Signori, comunque senza problemi, con Bici per mano! il secondo giorno, ultima slavina subito dopo la salita dal Barbera, poi bellissima discesa attraverso il bosco delle Navette! e risalita al Colle Tanarello e successiva discesa al Collardente, Basse du Sanson e colle Melosa! qualche considerazione…….purtroppo la scarsa segnaletica! dopo le navette, al bivio per il Tanarello, ci sono più solo i pali nudi, snza cartelli, per carità, è evidente la strada per salire al passo e l’altra per scendere a Monesi ma, un percorso cosi bello e famoso, conosciuto fra i Bikers di tutta Europa, meriterebbe un po’ più di attenzione! con qualche centinaio di Euro gli Enti preposti al Turismo, ci farebbero una figura migliore! anche al Colle Collardende, attenzione all’invitante strada a sinistra che scende a Triora, da ignorare, proseguendo dritto per la Basse du Sanson! anche Li, palo nudo senza pannelli! un consiglio per chi volesse scendere dal col Melosa, , per una visita al paese di Dolceacqua! stupendo! infine, la strada che scende dal Rifugio Allavena, buon per Noi ciclisti, causa frana è chiusa alle auto, si passa solo a piedi o in Bici! una bella discesa! un saluto a Tutti! Davde e Rosella
Ciao a tutti
Io mia compagna abbiamo fatto la VIA DEL SALE il 27-28-29 giugno
Volevo dare il mio contributo a questa spettacolare escursione.
Arrivati venerdì sera a Vernate e pernottato al B&B LA CA D’FASSI strada statale 20 n° 21 tel 36680622201 Marco. Posto molto accogliente con colazione sostanziosa e gestore molto propositivo per dare consigli sul percorso.
Giorno 1° Partenza da Limone P. salita fino al FORTE CENTRELE, per poi proseguire colle della Boaria e a seguire rifugio Don Barbera. Percorso percorribile senza frane.
Acqua solo al ristoro prima del colle di Tenda
Giorno 2° Don Barbera – Allavena
Bosco delle Navette bellissimo con passaggi al fresco. In questo secondo giorno se siete in anticipo sul programma dedicate 1 ora 30 per andare al BALCON DE MARTA panorama spettacolare.
A finire pallosa discesa su pietraia per il rifugio F. Allavena…. sapendo che l’avremmo ripercorrso il giorno successivo. gnente acqua su queto tratto.
Segnalo la nuova gestione dell’Allavena, Ramon il gestore assieme a sua moglie fanno funzionare il rifugio egregiamente. Molto disponibili e simpatici abbiamo mangiato molto bene. Per cui lo consiglio caldamente.
Giorno 3° rif. Allavena – Ventimiglia
Risalita al sentiero degli alpini in 45’, poi da gola dell’Incisa fino p/so Dragurina abbiamo preferito farlo tutto a piedi.
Segnalo l’ultimo tratto prima del Dragurina di circa 4 mt con cavo ancorato alla parete ( della serie la prudenza non è mai abbastanza ) se vi portate una corda per legarvi la bike a tracolla, vi permette di oltrepassarla a mani libere per stare in sicurezza attaccati al cavo.
( se tra il vostro gruppo qualcuno fosse un po’ timoroso anche una fune legata in vita con 2 moschettoni, farebbe varcare questo passaggio in assoluta sicurezza e tranquillità)
Poi fatto in bike tutto un tratto dopo il p/so Dragurina e poi ancora a spinta fin poco dopo il bivio per il muratone. Dopo circa 6/700 mt si allarga la strada e allora inizia il vero divertimento …….
Tre giorni fantastici, cercate di controllare bene le previsioni, altrimenti vi perdete gran parte dello spettacolo.
Anzitutto vorrei ringraziare il team itinerari-mtb per le tracce sempre precise e complete. Ho percorso parecchi dei vostri giri e le tracce gps sono sempre impeccabili, così come le descrizioni dei percorsi.
Ho fatto questo giro da solo a fine agosto 2014 ed e’ stata una esperienza indimenticabile. Per sicurezza ho suddiviso il giro in 3 giorni come hanno fatto altri, soprattutto essendo da solo ed essendo la prima volta, e ritengo sia stata una scelta saggia che mi ha permesso di godere appieno di questa avventura.
Per chi volesse intraprendere questa avventura da solo, è fondamentale avere un’ottima conoscenza della propria bici così da sistemarla in caso di problemi. Viveri e kit pronto soccorso obbligatori, così come due cellulari.
Per quanto riguarda l’acqua, penso che 1.5/2.0 litri siano più che sufficienti considerati gli approvvigionamenti che ho incontrato lungo il percorso. Partendo dal parcheggio di Limone Piemonte, il primo punto dove si può far rifornimento di acqua è Limone 1400, poi alla fine della salita verso il Colle di Tenda c’è lo chalet Le Marmotte con fontana gratis. Fin qui aver dietro 1.5 litri basta e avanza. Dallo chalet Le Marmotte inizia un tratto lungo fino al Rifugio Don Barbera dove non si incontrano più fonti di acqua, tratto che ho coperto senza problemi con 1.5litri di acqua. Qui è fondamentale “fare il pieno” perchè poi non ci sono più di nuovo fonti fino alla località Colle Melosa (dove c’è il Rifugio Allavena e la Locanda Colle Melosa). Scendendo alla Località Colle Melosa c’è una fontana in realtà (mi pare si chiamasse Fontana Itaca) ma l’ho trovata non funzionante.
Dalla Località Colle Melosa niente approvvigionamenti di acqua fino allo chalet-bar che si incontra dopo il Col de Muraton. E da qui ancora niente fino a Ventimiglia.
Per quanto riguarda la copertura telefonica, con Vodafone non ho avuto grossi problemi. In vari punti del percorso non c’è campo, è vero, ma non ho avuto grossi “black out” e sono sempre riuscito a comunicare la mia posizione con scadenze più o meno regolari. Saltuariamente subentra la rete francese, ma proprio rarissimamente.
Discorso alloggi, il Rifugio Don Barbera dove ho passato la prima notte è un vero rifugio gestito da bravi e volenterosi ragazzi. Si mangia benissimo (menu obbligato), sacco letto obbligatorio che si può acquistare usa e getta in loco a pochi euro, gettoni doccia calda (a litri, non a tempo) acquistabili a pochi euro. Camerate non troppo grandi, tuttosommato pulite. Mi sono trovato bene e mi è piaciuto. Inoltre è collocato in una location da film, molto “into the wild”.
La seconda notte l’ho passata alla Locanda Colle Melosa (ho snobbato il rifugio Allavena e ho fatto benissimo) e mi sono trovato divinamente. Costa una ventina di euro in più del rifugio, ma si ha una vera camera di albergo, con un vero letto, un vero bagno, eccetera. Insomma ci si rintempra per bene. La cena è spettacolare, con le specialità per cui la Locanda è famosa (consiglio i ravioli alle erbe alpine e la capra come secondo, spettacolare. Torta di mele per chiudere in bellezza). I gestori sono gentilissimi, mai incontrato persone così ospitali e gentili in vita mia. Su richiesta i gestori mettono la bici al chiuso così si dormono sonni ancora più tranquilli.
Il mio parere sul percorso: è semplice (genere XC) per quanto impegnativo per dislivello fino al Don Barbera. Dal Don Barbera fino a Colle Melosa è perlopiù XC con un paio di discese genere AM. L’ultimo tratto invece, soprattutto zona Passo dell’Incisa, è abbastanza impegnativo (ho spinto per vari tratti) ma i panorami ripagano ampiamente. La discesa dal Monte Toraggio verso il Passo del Corvo è enduro, divertente e panoramica. Magari se si è da soli come me, meglio non rischiare troppo e concentrarsi sull’arrivare in fondo tutti interi. Poi è tutto XC fino a Ventimiglia.
Incredibile il mutare di paesaggi e ambienti, veramente un viaggio nel viaggio.
A fine agosto 2014, era interamente ciclabile.
Prima del Don Barbera c’erano due frane ma c’erano già gli operai che le stavano sistemando. Anche dopo il Don Barbera, entrati nel bosco, c’erano dei lavori e degli sbarramenti ma i ciclisti potevano passare senza problemi mentre gli operai erano al lavoro.
Ultima frana sulla discesa dal Tanarello, questa lasciata a se stessa, ma bici e moto passavano senza problemi (auto no).
Esperienza indimenticabile che ogni MTBiker dovrebbe provare!
Ottimo commento! Un invito irrinunciabile a percorrere l’itinerario…..
Ciao
Grazie per la bella e informativa rece! complimenti per il Tuo Trail!
stavo giusto pianificando il viaggio e ho trovato ottimi suggerimenti da Te! Saluti e buone pedalate! Davide
Grazie a te. Immagino che adesso fino in primavera inoltrata non sarà più praticabile causa neve. Quando hai intenzione di andarci? Io in estate lo riproverò sicuramente se sarà praticabile ma questa volta, conoscendo il percorso, lo tenterò in 2 giorni.
….pensiamo di andare l’ultima settimana di giugno! Io e la mia Compagna, abbiamo preso ferie per allora! cosi, potremo aggiungere qualche altra pedalata! lo scorso anno, ne avevamo fatto un tratto, sempre a giugno, fino al Rif. Barbera,con ritorno in giornata e ricordo di un paio di frane che, ora , mi dici, saranno state rimosse, molto bene! Ciao!
Ottimo, se puoi fammi sapere com’è andata e com’è il percorso (situazione frane/nevai) 😉 Buona pedalata!
Quando vai? Io anche vorrei farlo, fine luglio o agosto. Organizziamo un gruppetto? Preferirei 3 giorni in modo da massimizzare i single track (es. Via Marenca dal Don Barbera al Tanarello)
L’obiettivo è andare a fine agosto come lo scorso anno (meteo permettendo). Quest’anno vorrei farlo in 2 giorni in modo da fare 1 sola notte fuori, però. Ci aggiorniamo più avanti in stagione 😉
Video qui :
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=OQdILwzqHw0&w=560&h=315%5D