Tour delle fortificazioni del Moncenisio
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Online dal 22-08-2019
Breve descrizione itinerario
Un bellissimo anello attorno al Lago del Moncenisio tra i resti di numerose fortificazioni militari che hanno caratterizzato nei secoli precedenti questo territorio di frontiera e che nel primo trentennio del 1900, nell’ambito di una sistemazione difensiva del Colle del Moncenisio ad opera delle forze militari italiane, contribuirono a creare il cosiddetto “Vallo Alpino”.
Durante l’itinerario non è stato toccato il Forte Turrà in quanto avrebbe comportato l’aggiunta di un discreto chilometraggio e dislivello ad un percorso che si presenta di per sé già altamente impegnativo ed a tratti tecnico (discesa dal Forte Malamot).
Il punto più congegnale per la partenza è alla base della diga del Moncenisio, nella piana di Grand Croix, dove un’ampia area di libero parcheggio (ex parcheggio dogana) è preludio al (quasi) disabitato borgo. Attraversando i resti dell’abitato si sale a sinistra su un facile sterrato che porta ad un evidente quadrivio e che permette di salire nel giro di 15 minuti circa al primo forte di giornata, il Forte Varisello (anno di inizio costruzione stimato nel 1877), tramite una militare in discrete condizioni e con dislivello di soli 110 metri; l’itinerario prevede il ritorno a ritroso al quadrivio utilizzando per la discesa in parte i sentieri che tagliano la militare, quando permesso dallo stato di ciclabilità degli stessi.
Tenendo ora la destra (la sinistra se si proviene dal basso e si evita di salire al Varisello) si percorrono in salita circa 350 metri su sterrato sino ad arrivare al successivo quadrivio – quota 2.030 circa – con evidente e segnalata deviazione per il Forte Malamot. Da qui una salita continua su militare per 8,5 km al fine di guadagnare i 2.900 metri dei resti di questa strategica fortezza edificata nel 1888 per controllare il vallone de Savine ed impedire aggiramenti sul lato sinistro del sistema difensivo del Moncenisio. Fino a quota 2.650, in prossimità dei baraccamenti militari del Giaset, si pedala abbastanza agevolmente con pendenze abbastanza contenute poi, lasciata alle spalle poco prima sulla sinistra la deviazione per il Lago Bianco (che sarà ben visibile dall’alto del forte), le pendenze aumentano con rampe al 15-16% ed un breve tratto di circa 250 metri da percorrere a mano in quanto la sede stradale è divenuta un’unica distesa di ciottoli e pietre che impediscono la pedalabilità. Al termine di una ripidissima rampa quasi al 20% (che nel caso specifico si ha avuto la sfortuna di percorrere in controvento….) si giunge al Colletto del Malamot (quota 2.835) ed evitando le possibili deviazioni sull’altipiano circostante, si prosegue in salita per le ultime rampe con un traverso finale su sentiero/mulattiera in falsopiano che porta al forte dove si può lasciare il mezzo e compiere a piedi un giro panoramico dei resti della struttura beneficiando nel contempo di importanti panorami sui ghiacciai del massiccio della Vanoise, sull’area del Moncenisio e sul vallone de Savine.
Il primo tratto di discesa, a seguire, coincide con il percorso di andata sino al colletto, poi qui si può fare una breve deviazione sulla sinistra per visitare la postazione corazzata “Centro 8” (visitabile internamente nelle gallerie solo se dotati di adeguata illuminazione) e ripreso il colletto si scende per una quasi impercettibile traccia di mulattiera seguendo la linea dei tralicci dell’alta tensione che punta, in discesa tra prati e sfasciumi, in direzione di una panoramica cresta posta sopra il Forte Pattacroce (postazione eretta per difendersi da invasioni attraverso il Colle del Piccolo Moncenisio); in questa tratta si percorre uno spettacolare (ed a tratti discretamente esposto) sentiero di cresta quasi totalmente ciclabile. La discesa al Pattacroce è la parte più difficile e tecnica di giornata in quanto il sentiero si sviluppa su un ripido pendio molto sassoso, tortuoso e con sfasciumi per cui occorre mettere in preventivo soprattutto nella parte centrale diversi tratti ove il mezzo va condotto a mano. Nel giro però di 10 minuti al massimo (15 se lo si fa interamente a piedi) si va ad intercettare la mulattiera/strada militare nei pressi delle fortificazioni del Pattacroce che scende con tornanti spettacolari ed ampi panorami nell’area immediatamente sovrastante il lago del Moncenisio. Durante la facile discesa, a quota 2.100, si trova sulla sinistra un’ampia traccia di mulattiera prativa con indicazioni per il rifugio del Piccolo Moncenisio: è la deviazione che va presa per intercettare la strada, dapprima sterrata e poi (trascurando la deviazione per il citato rifugio) asfaltata (4 km circa) che risale al Colle del Moncenisio nei pressi della trafficata statale D1006.
Percorrendo per poche decine di metri la statale oltre il Colle in direzione dell’entroterra francese, sulla destra si incontrano i cartelli segnaletici del “Sentier des 2000”: si affronta ora uno spettacolare tratto in fuoristrada che ritorna a ritroso in direzione della diga del Moncenisio ed in posizione sopraelevata rispetto alla statale; inizialmente il percorso è una ampio sterrato che sale nei pressi di un caseggiato agricolo, poi diviene una traccia poderale con ultimo tratto ripido da cui (fortunatamente…) si stacca a quota 2.200 sulla destra un bel sentiero a mezza costa. Dopo un tratto in discesa con alcuni tornanti, il single-track procede con vari saliscendi ed un brevissimo tratto a spinta per superare un passaggio acquitrinoso e poco prima di arrivare in prossimità del Plan des Fontainettes il sentiero termina (quota 2.165) sulla militare che sale al Forte Roncia. Seguendola in salita, le pendenze della militare sono piuttosto importanti (punte al 16%) ed il fondo nella parte più ripida rende difficile l’avanzamento, quantomeno sino a giungere ai pascoli dell’alpeggio sovrastante (Plan des Trois Fontaines – quota 2.300) dove un ponticello in legno permette di guadare il torrente ed in breve giungere in falsopiano al Forte Roncia (anno di costruzione 1877-1880). L’ultimo tratto dell’itinerario si svolge, sempre lungo il “Sentier des 2000” su una bella poderale prima e militare in seguito che permette di transitare per ulteriori fortificazioni militari (la Batteria La Court e relativi baraccamenti – anno di costruzione 1905-1910) sino ad intercettare la strada del Moncenisio. Ora due opzioni: ritornare velocemente su asfalto al parcheggio, oppure – come in traccia gps – veloce (10 minuti) e poco impegnativa circumnavigazione della piana sottostante la diga del Moncenisio tramite facili percorsi sterrati per rientrare tramite il villaggio di Grand Croix
nazione: Francia
zona: Alpi del Moncenisio
provincia: dipartimento della Savoia (FRA)
da: Grande Croix
a: Grande Croix
vista: ghiacciai del massiccio della Vanoise, Lago del Moncenisio, vallone de Savine, Cime du Bard, Mont Giusalet, lago Bianco, Dents d’Ambin, fortificazioni del Moncensio citate in scheda
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1.585
quota massima: mt 2.910 (Forte Malamot)
quota minima: mt 1.885 (Grande Croix)
km totali: 42,5
SENSO DI MARCIA
girare in senso orario
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 4 ore e 50 minuti
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 10/10
difficoltà salita: 7/10
difficoltà discesa: 7/10
impegno fisico: 9/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 19%, massima discesa 38%
tratto a mano: circa 8 minuti per superare il tratto con pietre e ciottoli a quota 2.740-1.780 salendo al Malamot. Se in possesso di adeguata tecnica di discesa su sentieri scomposti e sfasciumi si può limitare in 5 minuti al massimo a mano la discesa al Forte Pattacroce nella parte più ripida, altrimenti mettere in preventivo circa 15 minuti di accompagno del mezzo
salita: salvo qualche km su asfalto prima di imboccare il “Sentier des 2000” si sviluppa interamente su strade militari tendenzialmente in buone/discrete condizioni. Solamente qualche centinaio di metri salendo al Malamot, come già indicato, non risultano ciclabili. Le pendenze sono varie, ma i tratti più ripidi sono quelli che sono stati dettagliati nella scheda descrittiva.
discesa: impegnativa, tecnica e con tratti non ciclabili la parte su sentiero che scende al Forte Pattacroce dal Colletto Malamot, per il resto sono facilissime strade militari e poderali con un facile tratto in discesa lungo il “Sentier des 2000” prima di giungere alla deviazione per il Forte Roncia. La presenza del citato tratto difficile porta prudenzialmente ad attribuire una valutazione medio-alta della discesa anche se il tratto più ripido per il Pattacroce può essere compiuto a mano nel giro di un quarto d’ora circa
% sterrato: 90%
ricordarsi: //
note: //
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