Online dal 14-04-2012
Breve descrizione itinerario
Giro che permette di compiere una ottima escursione all’interno della Valsassina; dall’abitato di Ballabio si risale su panoramica strada asfaltata ed in seguito su strada sterrata alla Culmine di S.Pietro; dopo un breve tratto in discesa si prende a destra una comoda e panoramica strada di bosco che conduce ai Piani di Artavaggio il cui scenario visivo è di particolare interesse; sullo sfondo figurano inoltre 2 rifugi (rifugio Nicola e rifugio Cazzaniga) che comunque non verranno toccati dall’itinerario in fuoristrada ma che possono essere oggetto di sosta di ristoro previa una breve variante caratterizzata da una salita piuttosto faticosa (oltre che una discesa “alla meglio” nei sottostanti prati): tale variante non è consigliata. Segue poi un inevitabile pericoloso traverso da compiere a mano con passaggi a corda fissa che conduce alla località Piani di Bobbio; in prossimità degli impianti della funivia ha inizio il tratto di discesa che riporterà alla partenza dell’itinerario. Il giro, diversamente da altri presenti in rete si caratterizza per seguire una traccia meno difficoltosa e più pedalabile anche se sopra i Piani di Artavaggio rimane il passaggio di ca. 1 ora a piedi sullo stretto ed esposto sentiero sopracitato
nazione: Italia
zona: Valsassina
provincia: Lc
da: Ballabio
a: Ballabio
vista: ottimi panorami sulle prealpi lecchesi e bergamasche; nella prima parte dell’itinerario si possono altresì ottenere interessanti scorci del ramo lecchese del lago lariano con lo sfondo dei territori brianzoli
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1393
quota massima: mt 1845
quota minima: (partenza/arrivo) mt 660
km totali: 46,96
SENSO DI MARCIA
girare in senso antiorario; il giro opposto comporta risalita decisamente più impegnativa per giungere ai Piani di Bobbio attraverso la strada di servizio degli impianti della funivia
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 4 ore
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 10/10
difficoltà salita : 6/10
difficoltà discesa : 7/10
impegno fisico: 9/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: max salita pedalabile 14%, max discesa 26%
tratto a mano: 60 minuti; assolutamente non pedalabile il traverso sotto il Monte Zuccone, sopra ai Piani di Artavaggio in direzione rifugio Lecco; tra l’altro occorre prestare molta attenzione per tratti esposti con passaggi non agevoli muniti di cavo di acciaio di sicurezza; il tratto richiede 1 ora di bici a spalla (passaggio molto stretto, pericoloso l’affiancamento della bici); preferibile affrontare il tratto in almeno 2 persone in modo da aiutarsi nei passaggi più critici
salita: sempre pedalabile; prima parte su asfalto pendenze 6-8%, sterrati successivi caratterizzati da pendenze abbordabili nell’ordine del 5-8% con brevi strappi saltuari attorno al 9-10%
discesa: 100% pedalabile dapprima dai Piani di Bobbio su strada di servizio degli impianti della funivia (fondo in alcuni tratti insidioso per ciottoli instabili in tratti veloci) e poi su strada asfaltata che conduce a Barzio e poi a Ballabio
% sterrato: 65%
ricordarsi: //
Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario
fatto giro simile prendendo spunto da questo..
mi è piaciuto e confermo che la difficolta sta nel pezzo tra Artavaggio e Bobbio conosciuto come “sentiero degli stradini”.
il problema maggiore è che la bici, essendo il sentiero molto stretto, la devi mettere in spalla sempre dalla stessa parte per evitare di toccare le rocce.
io ero da solo in bici ma comunque c’erano escursionisti sul sentiero.