Online dal 11-09-2018
Breve descrizione itinerario
Un giro paesaggisticamente straordinario all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso con caratteristiche da vero “All mountain” in virtù delle molteplici percorrenze alpine affrontate durante l’itinerario: single track, sterrate, pietraie, portage, tecniche discese e salite impegnative. Tutto ciò al cospetto del massiccio del Gran Paradiso e dei suoi perenni ghiacciai che accompagnano buona parte della percorrenza prima di giungere al pianoro del Nivolet. Ma come tutte le belle cose, occorre guadagnarsele ed in questo giro le fatiche assolutamente non mancano….anzi, siamo di fronte ad uno degli itinerari più impegnativi sin qui presentati nel sito di “Itinerari-MTB”.
Si parte dal paese di Degioz, attorno a quota 1.540, dove è presente un buon parcheggio in prossimità del municipio ancorchè si potrebbe decidere di partire qualche km prima e risalire la valle sfruttando una forestale sul lato destro del torrente Savara che solca la Valsavarenche. Pochi metri di asfalto in salita conducono immediatamente ad una ottima mulattiera che si sviluppa in un bellissimo bosco di larici e che senza particolari affanni conduce ai 2.150 metri del piano di Orvieille dopo circa 6,5 km dalla partenza e poco più di 600 metri di quota guadagnati. Qui, in corrispondenza del pianoro al termine della mulattiera divenuta nel frattempo ampia sterrata nei pascoli, si trova la vecchia casa di caccia dei Savoia, ora divenuto casotto del Parco: nella prateria c’è ottima probabilità di vedere numerose marmotte che si crogiolano al sole incuranti degli escursionisti che vi transitano a pochi metri. Proseguendo oltre si segue una traccia di ampio sentiero che conduce in abbordabile salita alla sovrastante Alpe Djouan (quota 2.232) e qui termina la parte semplice dell’itinerario dato che il tratto a seguire fino ai Piani del Nivolet assume contorni ben più impegnativi. Innanzitutto, aggirato l’alpeggio e muovendosi dapprima verso l’Alpe Chauplanaz (2.285) ed in seguito verso il più grande dei due Laghi Djouan, ci si confronta con alcuni brevi tratti a spinta (qualche minuto cadauna per qualche decina di metri, per intenderci) su sentiero troppo ripido o scassato per essere sempre percorso in sella anche se nel tratto centrale si percorre un fantastico single-track che sovrasta molto panoramicamente il sottostante vallone del Nampio e che permette di dimenticare immediatamente le modeste fatiche affrontate nel tratto precedente. D’ogni modo si giunge senza eccessive difficoltà al più grande dei Laghi Djouan, quota 2.520, e lo si aggira sul lato destro seguendo l’evidente traccia di sentiero che lo costeggia staccandosi dalla traccia che invece prosegue dritto per la sovrastante finestra del Col de Entrelor; il sentiero può essere pedalato di fatto interamente sino a quota 2.590, dopodichè diviene una traccia a tratti neppure ben evidente che risale la pietraia e con ultimo tratto a zig-zag, sempre ripido, si guadagna quota per giungere al Colle Manteau (quota 2.789), punto di massima elevazione della escursione. Da segnalare che solo gli ultimi metri, con buona gamba, ritornano ad essere pedalati quasi interamente, diciamo attorno a quota 2.765 dove la traccia diviene meno ripida e sopratutto termina la pietraia su sentiero: l’ascesa al Colle Manteau dal Lago Djouan sicuramente è il tratto più impegnativo da affrontare nell’intero giro ma, giunti al Colle, il panorama che appare sul massiccio del Gran Paradiso è qualcosa di eccezionale e ripaga il grande sforzo. Ora si scende nel vallone di Meyes percorrendo un veloce ed a tratti tecnico sentiero sino a quota 2.590 per poi riprendere a salire su traccia di pietraia da percorrere a mano per pochissimi minuti al fine di scavallare un costone roccioso ed a seguire poi un tratto in continuo saliscendi su discreto sentiero che porta a sovrastare i Piani del Nivolet; infine una discesa sempre su sentiero in parte tecnica termina sullo sterrato del pianoro (quota 2.500). A questo punto si affrontano gli ultimi 4 km in leggerissima salita (ultimo km su asfalto) per giungere al Rifugio Savoia, collocato a quota 2.534 nei pressi del Lago Nivolet e poco distante dall’omonimo e famoso Colle. Per il ritorno, dopo le consuete foto di rito e pausa ristoratrice si ritorna sulla via precedentemente percorsa sino all’imbocco del sentiero che scende all’interno del pianoro del Nivolet, posto di fatto in corrispondenza del termine del Lago Nivolet ed all’inizio dello sterrato che sovrasta il Piano; seguendo qui il sentiero, piuttosto affollato per la presenza di escursionisti giunti “faticosamente” (:D) in auto sino al Rifugio, si scende nel bel pianoro e si percorre l’evidente traccia che si snoda attigua alla Dora del Nivolet. Non mancano anche qui alcuni brevissimi tratti ove condurre la bici a mano per la presenza di alcune grosse pietre da aggirare o passaggi in discesa troppo poco fluidi e dopo circa 6 km di sostanziale continuativa leggera discesa si giunge alla Croix de la Roley, quota 2.320, ottimo balcone panoramico sulla parte terminale della Valsavarenche, sul vallone di Seyvaz ed i circostanti rilievi. Purtroppo il sentiero che scende a fondovalle dalla Croce è per buona parte non percorribile in sella in quanto troppo ripido, pericoloso ed esposto per essere affrontato con la giusta sicurezza: occorre attendere di arrivare a quota 2.100 (dopo circa 1 km a mano senza particolari difficoltà e/o sforzi) per iniziare a stare in sella con continuità anche se qualche brevissimo passaggio a mano va messo in ogni caso in conto prima di giungere a fondovalle nei pressi della località Breuil (Pont), quota 1.960. Qui si incontra l’asfalto che viene percorso in facile discesa per 6,5 km fino alla frazione di Bien, dove la traccia gps attraversa il ponte sul torrente Savara e segue sino al termine una traccia prativa a fianco del torrente presumibilmente utilizzata d’inverno come pista per lo sci di fondo
nazione: Italia
zona: Valsavarenche – Parco Nazionale del Gran Paradiso
provincia: Ao
da: Degioz
a: Degioz
vista: Grivola (3.969), Herbétet (3.778), Becca di Montandayné (3.838), Gran Paradiso (4.061), Ciarforon (3.642), Grand Combin (4.314), Monte Vélan (3.727)
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1.465
quota massima: mt 2.789 (Col Manteau)
quota minima: mt 1.540 (Degioz)
km totali: 38,9
SENSO DI MARCIA
girare in senso antiorario
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 5 ore e 15 minuti, includendo chiaramente anche il tratto a mano
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 10/10
difficoltà salita: 8/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 9/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 18%, massima discesa in sella 35%
tratto a mano: all’incirca 1 ora e 35 minuti complessivi. Tale tempo è la somma di molteplici tratti in cui non si è potuto pedalare presupponendo però una buona gamba allenata in alcuni passaggi in salita ed una più che discreta tecnica di discesa che ha permesso di contenere (probabilmente una decina di minuti complessivi) i tratti a mano. Sono tempi effettivamente compiuti. Nel dettaglio, dopo l’Alpe Djouan e prima di giungere all’omonimo Lago si percorrono 3/4 tratti a piedi, di cui il più lungo è il primo, che complessivamente richiedono circa 15/20 minuti a spinta/spalla del mezzo; dal Lago sino Colle Manteau occorre mettere in preventivo circa 35 minuti di spallaggio/spinta molto faticosamente lungo traccia che risale la pietraia precedente il colle; scesi poi nel vallone di Meyes si affronta una breve risalita lungo sentiero con pietraia e circa 5/7 minuti qui se ne vanno in spinta; infine da segnalare la discesa dalla Croix de la Roley la cui prima parte è interamente a mano e comporta 25 minuti circa prima di ritornare ad essere quasi totalmente pedalabile; nel mezzo di tutto varie micro interruzioni per superare scalini o ostacoli su sentiero ma nulla di significativo che meriti di essere segnalato
salita: molto bella e tecnicamente facile la salita al piani di Orvieille lungo l’ampia mulattiera di caccia reale anche se le pendenze a tratti non sono assolutamente da valutare arrivando al 14/16% e parte del percorso (sopratutto la parte iniziale) sale al 10-12%; tecnicamente impegnativa la salita su sentiero dall’Alpe Djouan ai Laghi Djouan sopratutto se si intende contenere al minimo i tratti percorsi a mano poichè il sentiero è in molteplici punti ripido e con molte pietre in percorrenza di traccia; salita al colle Manteau pedalabile solo nella parte iniziale ed nelle ultime decine di metri della parte finale dove in ogni caso le pendenze arrivano anche ad assumere valori nell’ordine del 12-13% su sentiero con circostante pietraia; infine si segnala un continuo saliscendi lungo il sentiero che sovrasta i Piani del Nivolet dove le pendenze sono piuttosto contenute ma il fondo è a tratti tecnicamente impegnativo
discesa: escludendo gli impedalabili pezzi di discesa dalla Croix de la Roley, ci si confronta con discese su sentieri di alta montagna che non sempre risultano semplici e filanti; nella maggior parte dei tratti in discesa occorre una più che discreta tecnica ed un ottima esperienza di alta montagna
% sterrato: 82%
ricordarsi: //
note: prima di partire verificare con Ente Parco del Gran Paradiso eventuali aggiornamenti di regolamento per il transito in bici all’interno del Parco. Alla data di percorrenza dell’itinerario (settembre 2018) il regolamento non ne vieta l’uso. Il giro ha avuto come guida di riferimento l’amico Gianni (alias Black Devil) che aveva già percorso l’itinerario tempo fa seguendo una traccia del “mitico” Salitomania che ringraziamo per aver contribuito alla diffusione di questo splendido itinerario alpino tramite il suo sito
Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario
Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
Per la visione in ridotto si consiglia l’aggiunta sul proprio browser di un’estensione che blocca l’advertising, come da esempio AD-Blocker.
Giro effettuato il 2/9/2024. Molto impegnativo ma veramente bellissimo. Grazie della descrizione e della traccia. Panorami indimenticabili. Grazie mille. Susi e Marco (VI).
fatto oggi, nessun divieto per le bike, controllato bene nei cartelli! Giro meraviglioso se non fosse per la durissima pietraia (portege con e-bike) precedente il colle del punto più alto! In ogni caso giro interamente percorribile, molto faticoso ma di grande resa sia tecnica che per i panorami! Singletrack in salita e discesa, vera all maintain come annunciato. Non credo proprio sia fattibile al contrario, confermo che la traccia va seguita in senso antiorario. Complimenti come sempre al sito
ciao scusa allora non ho capito. Il mio dubbio è salendo al nivolet su strada e volendo quindi proseguire verso la valsavarenche conviene scendere da Croix de la Roley e farsi un pezzo di portage/spinta oppure allungare facendo la traccia che avete fatto voi all’andata e quindi passare per alpe djouan? o si spinge/spalla anche li e allora non ne vale la pena?
Se lo fai al contrario, spingi quasi interamente quando ti stacchi dai Piani del Nivolet per risalire di quota, poi spingi probabilmente ancora buona parte della salita al Colle Manteau e te la porti un pezzo anche sulla successiva pietraia in discesa perdendoti le discese più divertenti/interessanti. In sintesi non è una buona idea percorrere il giro al contrario. Se devi scendere in VDA meglio seguire la ns traccia che almeno ti fai pedalando tutti i Piani e la seconda parte della discesa in valle. Ciao
ciao
intanto come sempre complimenti e grazie per le tracce e i report del sito. una domanda su questo giro, ma se dovessi salire al Nivolet dalla parte opposta (quindi dalla strada) per scendere in valsaverenche mi consigliate sempre da Croix de la Roley o conviene allungare e scendere a Degioz seguendo il sentiero che avete fatto all’andata?
grazie ancora
Assolutamente meglio il ns fatto all’andata. In salita è pedalabile al 100% per cui in discesa vai alla grande. Quello fatto da noi in discesa invece non è molto pedalabile nella prima parte. Ciao
grazie mille
Preciso però che mi riferivo solo alla discesa finale. Se consideri però l’intero percorso, la tratta che abbiamo fatto noi ha, al contrario, almeno due tratti a spinta in salita ed uno in discesa, quindi complessivamente non ne vale la pena.