Per approfondimenti il Parco del Ticino è raggiungibile al seguente link istituzionale: www.parcoticino.it
Si ringrazia Norino Canovi per la fotografia
Avvertenza: l’utilizzo delle tracce è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare i percorsi si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso delle tracce o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerari.
Sentiero dell’Ipposidra
Difficoltà: Pochi dislivelli, fondo misto (asfalto, sterrato), adatto a city bike, mountain bike
Inizio del percorso: Tornavento (fraz. di Lonate Pozzolo), presso il Naviglio Grande
Fine del percorso: Sesto Calende, presso strada alzaia del Ticino
Comuni interessati: Lonate Pozzolo, Vizzola Ticino, Somma Lombardo, Golasecca, Sesto Calende
Lunghezza: 22,75 km
Interesse: paesaggistico, storico-archeologico
La Ipposidra era una ferrovia a trazione animale realizzata per il trasporto via terra delle barche impiegate sul Naviglio Grande tra Tornavento e Sesto Calende lungo il corso del Ticino, funzionante dal 1858 al 1865.
Oggi dell’Ipposidra restano solo ruderi, terrapieni e trincee nascosti tra la vegetazione. Tuttavia è possibile ripercorrerne il tracciato, in alcuni tratti con precisione, in altri solo sommariamente, attraverso un percorso sterrato, con qualche pendenza e alcuni attraversamenti di strade trafficate dove occorre prestare molta attenzione. Nella prima parte, a Tornavento, si costeggia l’antico letto del Naviglio Grande ed il fiume Ticino, fino a raggiungere alcune abitazioni e vecchi opifici. Da qui, salendo di quota, ci si addentra nei boschi di Vizzola Ticino, Somma Lombardo e Golasecca, dove si trovano alcuni tratti difficili da percorrere con la bicicletta. Si giunge infine a Sesto Calende, dove il percorso digrada nuovamente verso il fiume per terminare lungo la strada alzaia, molto vicino al centro del paese dove è facile avvistare uccelli acquatici quali Germani, Folaghe, Svassi, Gabbiani e Cigni.
Sentiero delle meraviglie nascoste
Difficoltà: adatto solo a mountain bike e ciclisti esperti
Inizio del percorso: Oriano Ticino (fraz.Sesto Calende), presso la chiesa
Fine del percorso: Oriano Ticino (fraz. Sesto Calende)Località Cascina Livelli, presso l’oratorio campestre di S.Vincenzo
Comuni interessati: Sesto Calende
Lunghezza: 11,7 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico, storico-archeologico
Oriano Ticino è una piccola frazione di Sesto Calende con ville e parchi ottocenteschi privati, un antico lavatoio ed una chiesa romanica.
Accanto a quest’ultima ha inizio il percorso, in leggera salita, che porta all’ex Roccolo Pierino, ora bosco didattico con recinto di rilascio della Cicogna nera. Da qui il sentiero sale sul Poggio d’Oriano, raggiungendo il Roccolo Brescianella e proseguendo attraverso salite e discese, radure e boschi di Pino silvestre, Quercia farnia, Castagno e Robinia.
Nei pressi della località Cascina Bilesa si incontrano antiche cascine, aree agricole ed un fontanile per l’irrigazione dei campi, interessante in primavera per l’osservazione di Rane, Rospi e Salamandre. A poca distanza si incontrano le sorgenti del Rio Capricciosa e da qui il percorso inizia la sua discesa verso il Sass da Preja Buia e l’Oratorio campestre romanico di San Vincenzo
Anello dell’ansa di Castelnovate
Difficoltà: adatto a mountain bike, senza esperienza
Inizio del percorso: Vizzola Ticino, presso la centrale idroelettrica
Fine del percorso: Vizzola Ticino, presso la centrale idroelettrica
Comuni interessati: Vizzola Ticino
Lunghezza: 7,06 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
L’ansa di Castelnovate è il più grande meandro del fiume Ticino, dove la naturale evoluzione del fiume ha creato una caratteristica forma ad S, nella quale per un tratto le acque scorrono, da sud a nord, in direzione opposta a quella solita. Le acque sono circondate da una vegetazione ricca e varia. Il percorso inizia presso la centrale idroelettrica Enel di Vizzola Ticino. Da qui, imboccato un ampio sentiero, si attraversa un tratto immerso nella vegetazione di dosso, dove alberi di Quercia hanno forme insolite per l’estrema povertà del suolo. Giunti al Ticino, si imbocca uno stretto sentiero che costeggia il fiume ed il bosco di latifoglie, da dove è probabile avvistare uccelli acquatici. Raggiunta la strada asfaltata, ci si trova in una località utilizzata in passato come porto, da dove è possibile scegliere la propria strada: tornare al punto di partenza passando per un sentiero più largo che attraversa boschi, costeggia campi e tocca un antico lavatoio ai piedi del paese di Castelnovate; oppure proseguire lungo il fiume fino a raggiungere un parcheggio nei pressi della riva e da qui rientrare alla centrale attraverso le piste ciclabili.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Lungo il Ticino dall’Ansa di Castelnovate
Difficoltà: adatto a mountain bike, senza esperienza
Inizio del percorso: Vizzola Ticino, presso l’edificio scolastico
Fine del percorso: Vizzola Ticino, presso l’edificio scolastico
Comuni interessati: Vizzola Ticino, Castelnovate, Tornavento
Lunghezza: 23,88 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
Dislivello: 100 mt ca
Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
Variante dell’itinerario dell’ansa di Castelnovate: in aggiunta all’attraversamento iniziale dell’Ansa si costeggia il fiume Ticino fino a giungere al ponte stradale in ferro in direzione di Oleggio; ottimo percorso di andata su suggestivi single-tracks e strade di bosco; per il ritorno si risale alla ex-Dogana Austro-ungarica ed attraverso anche il “Sentiero degli Astronomi” si ritorna al luogo di partenza.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Nella Valle del Ticino tra i due Parchi regionali
Difficoltà: adatto a mountain bike, senza esperienza
Inizio del percorso: Somma Lombardo, Località Porto delle Torre (Ponte sul Ticino)
Fine del percorso: Somma Lombardo, Località Porto delle Torre (Ponte sul Ticino)
Comuni interessati: Somma Lombardo, Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Vizzola Ticino
Lunghezza: 33,0 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
Dislivello: 90 mt ca
L’itinerario, si svolge all’interno del territorio circostante il fiume Ticino, ripercorrendo parte delle rete fluviale che è stata realizzata attorno ad esso. La prima parte si svolge all’interno dei boschi del Parco del Ticino Piemonte; la seconda parte, di ritorno al luogo di partenza, si sviluppa nel territorio lombardo del Parco risalendo dapprima a fianco del fiume Ticino ed in seguito a margine del Canale Villoresi.
Il Parco del Ticino Piemonte si caratterizza per un paesaggio prevalentemente a vocazione agricola, dove sono sopravvissuti mulini e antiche cascine.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Seguendo il fiume azzurro tra canali, boschi e mulini
Difficoltà: adatto a mountain bike, senza esperienza
Inizio del percorso: nei pressi dell’ampio e gratuito parcheggio situato sulla sponda lombarda prima del ponte stradale in ferro sul fiume Ticino seguendo la Statale 527 Lonate Pozzolo-Oleggio
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Tornavento (fraz. di Lonate Pozzolo), Oleggio, Bellinzago Novarese, Cameri, Galliate, Turbigo, Nosate
Lunghezza: 27,8 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
Dislivello: 65 mt ca
Itinerario ad anello di facile pedalabilità. Dopo un primo tratto di ca 1,2 km su trafficata statale si percorrono semplici sterrate tra lanche, boschi e prati seguendo parallelamente la sponda piemontese del fiume Ticino in direzione sud, sino ad in crociare nuovamente l’asfalto nei poco prima del ponte di ferro in località Turbigo, ove ha inizio il ritorno dell’anello. Superato il ponte sul fiume, si percorre in direzione nord dapprima il facile sentiero che corre parallelo al corso fluviale (“sentiero del Ponte Tibetano” – segnavia PT) e successivamente una comoda sterrata a latere del Naviglio Grande sino al punto di partenza (ultimo breve tratto su secondaria in asfalto a ridottissimo traffico veicolare). Diversi i punti di ristoro presenti lungo il percorso. Da segnalare anche il passaggio in prossimità del Mulino vecchio di Bellinzago che risulta altamente opportuno da visitare (ingresso libero), per approfondimenti vedasi il seguente link http://www.parcoticinolagomaggiore.it/centri-visita/mulino-vecchio/.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Il Lago diventa fiume
Difficoltà: adatto a mountain bike, senza esperienza
Inizio del percorso: nei pressi del campo sportivo del Comune di Somma Lombardo, di fronte alla nuova sede della Cooperativa sociale Naturcoop
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Somma Lombardo, Varallo Pombia, Castelletto Ticino, Sesto Calende, Golasecca
Lunghezza: 33,6 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
Dislivello: 370 mt ca
Itinerario ad anello, facile e non impegnativo nel territorio più a nord del Parco del Ticino, che risale il fiume azzurro costeggiando la sponda piemontese sino a giungere a Sesto Calende. E’ qui infatti che il Lago Maggiore, ridona corso al Ticino dopo che lo stesso, percorsi 91 km in territorio elvetico, aveva contribuito in precedenza ad alimentarne le acque sfociando presso il Piano di Magadino. Da Sesto Calende, dopo aver percorso un tratto in accompagno al corso d’acqua, si procede lungo la fitta rete di sentieri e poderali che caratterizzano l’area del Monsorino dirigendosi verso Somma Lombardo, punto di partenza dell’escursione.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Anello della Malpensa
Difficoltà: adatto solo a mountain bike e ciclisti con minima esperienza per presenza di 2/3 punti relativamente impegnativi
Inizio del percorso: nei pressi del campo sportivo del Comune di Somma Lombardo, di fronte alla nuova sede della Cooperativa sociale Naturcoop
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Somma Lombardo, Casorate Sempione, Cardano al Campo, Ferno, Lonate Pozzolo, Vizzola Ticino
Lunghezza: 26,7 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico, storico-archeologico
Dislivello: 170 mt ca
Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
L’anello si sviluppa attorno all’area dell’aeroporto internazionale delle Malpensa, sfruttando la fitta rete di sentieri e di strade poderali/boschive che la circondano. L’impegno fisico è piuttosto contenuto in quanto si segnalano solo 4 brevi salite degne di menzione ancorchè una di esse risulta piuttosto dissestata e sassosa costringendo i meno abituati alla pratica della MTB ad un brevissimo tratto a spinta (un centinaio di metri al massimo). Da segnalare anche 2 brevissimi tratti di ripida discesa su sentiero da affrontare con la dovuta attenzione ed minima esperienza di base. Oltre che un interesse naturalistico e paesaggistico svolgendosi all’interno del territorio del Parco, l’itinerario presenta anche interesse storico-archeologico transitando infatti per l’antica “Via Gaggio”, strada pedonale all’interno della brughiera, a sud dell’aeroporto, che collega il comune di Lonate Pozzolo con la frazione di Tornavento e il Ticino: tale passaggio è stato attrezzato con numerosi resti e testimonianze risalenti alla prima guerra mondiale, dato che l’area fu centro di insediamenti militari per la difesa dell’attiguo aeroporto.
Tour delle colline moreniche del Varesotto
Difficoltà: adatto a mountain bike e ciclisti con minima esperienza
Inizio del percorso: nei pressi del cimitero della frazione di Mezzana del Comune di Somma Lombardo
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Somma Lombardo, Arsago Seprio, Mornago, Vergiate, Casale Litta, Bernate, Bodio Lomnago, Daverio, Azzate, Crosio della valle, Montonate
Lunghezza: 35,8 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico, storico-archeologico
Dislivello: 590 mt ca
Il percorso si sviluppa nella parte occidentale della media Provincia di Varese anticamente modificata dagli ultimi ghiacciai, che scavarono i fondali degli attuali laghi di Varese, di Comabbio, di Monate e di Biandronno e che al contempo contribuirono alla formazione di numerose colline moreniche disposte ad anfiteatro verso i laghi e intervallate da ripiani torbosi e vallette intermoreniche. L’itinerario dunque ripercorre un anello in un continuo saliscendi per la gran parte su strade poderali e di bosco contribuendo ad un dislivello non banale. La fitta rete di sentieri e poderali e forestali rendono questo percorso replicabile con innumerevoli varianti.
Centro Parco “La Fagiana”
Difficoltà: adatto a mountain bike e ciclisti con minima esperienza ed adeguata preparazione fisica
Inizio del percorso: area di parcheggio nei pressi del ponte sul fiume Ticino sulla strada statale che unisce Tornavento, frazione di Lonate Pozzolo, con Oleggio
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Lonate Pozzolo, Oleggio, Bellinzago Novarese, Cameri, Romentino, Trecate, Magenta, Boffalora Sopra Ticino, Bernate Ticino, Cuggiono, Turbigo, Nosate
Lunghezza: 57,9 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico,
Dislivello: 180 mt ca
L’itinerario si articola nel medio Parco del Ticino, interessando all’andata il territorio ad ovest del fiume Ticino, all’interno del Parco Piemontese, ed al ritorno ad est del corso d’acqua su territorio di competenza del Parco Lombardo. L’estremità meridionale dell’anello viene toccata visitando il Centro Parco “La fagiana”. Si caratterizza per molteplici tipologie di fondo: l’andata si svolge per la maggior parte su strade bianche, strade di bosco e sentieri a latere del fiume Ticino e delle molteplici rogge che l’agricoltura piemontese ha creato nel corso del tempo; il ritorno in terra lombarda si sviluppa dapprima su asfalto e poi su sterrato lungo la ciclabile che costeggia il Naviglio Grande.
Centro Parco “La Fagiana” di Magenta – Ponte delle barche di Bereguardo
Difficoltà: adatto solo a mountain bike e ciclisti con minima esperienza
Inizio del percorso: Centro Parco “La Fagiana” di Magenta
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Principali Comuni interessati: Magenta, Vigevano, Bereguardo, Motta Visconti, Besate, Morimondo, Abbiategrasso, Cassinetta di Lugagnano, Robecco sul Naviglio
Lunghezza: 87,6 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico, storico-archeologico
Dislivello: 230 mt ca
Highlights del percorso gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
Ottimo percorso che si sviluppa nella parte meridionale del Parco Lombardo del Ticino con partenza dal Centro Parco “la Fagiana” nelle vicinanze di Magenta. Inizialmente, seguendo piste sterrate e sentieri ci si dirige verso Vigevano; poi un breve tratto intermedio di asfalto permette di riprendere il fiume Ticino attraversando un’area molto interessante dal punto di vista paesaggistico grazie a numerose lanche formate dal fiume. Un lungo sentiero nel bosco conduce infine presso il caratteristico ponte delle barche di Bereguardo che permette di attraversare il Ticino e spostarsi sulla sponda opposta per il ritorno. Da qui infatti, sfruttando il più possibile vie sterrate e sentieri ci giunge in Morimondo dove non può mancare la visita alla bella Abbazia. Usciti poi da Morimondo si va ad intercettare rapidamente la pista ciclopedonale del Naviglio di Bereguardo che viene percorsa in direzione nord sino a Castelletto di Abbiategrasso dove si incontra la ciclabile dell’Alzaia del Naviglio Grande per il rientro finale a Magenta e chiusura anello nuovamente al Centro Parco.
Nota storica: Il ponte delle barche di Bereguardo è uno degli ultimi e rari esempi di ponte di chiatte che è presente in Italia. E’ stato costruito come opera provvisoria alla fine dell’Ottocento ed è resistito alle due guerre mondiali; le barche inizialmente erano in legno e furono poi sostituite con le attuali chiatte di cemento. La particolarità ingegneristica di questo ponte, legata alla sua struttura è che segue la portata del fiume, infatti quando il livello d’acqua si alza le barche galleggiano.
Centro Parco “Ex Dogana Austroungarica” di Tornavento – Bernate Ticino
Online dal 01-04-2019 (revisionato il 11-10-2020)
Difficoltà: adatto solo a mountain bike e ciclisti con minima esperienza
Inizio del percorso: Centro Parco “Dogana Austroungarica” di Tornavento
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Principali Comuni interessati: Tornavento, Vizzola Ticino, Nosate, Turbigo, Induno Ticino, Castelletto di Cuggiono, Bernate Ticino
Lunghezza: 44,5 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico, storico-archeologico
Dislivello: 180 mt ca
Nella parte centro-settentrionale del Parco Lombardo si sviluppa questo bel anello per MTB che ha inizio presso la comoda area di parcheggio della Ex- Dogana Austroungarica, recuperata dal trascorrere del tempo e dall’abbandono diversi anni orsono e divenuta uno dei principali Centri Parco presenti sul territorio (anche buon punto di ristoro attrezzato). Dalla Dogana si scende lungo l’evidente sterrato sino al Canale Industriale, poi in prossimità della Centrale idroelettrica la traccia si sposta lungo lo sterrato che fiancheggia il Naviglio Grande fino al Ponte di Castano in Nosate. Qui abbandonando la ciclabile del Naviglio e deviando per boschi su ampio sterrato si attraversa il canale Turbighetto in località “Tre salti” e si pedala a fianco del Ticino sino al Lido di Turbigo. Seguendo poi una delle diverse vie sterrate presenti all’interno del Bosco delle Faggiole, con ottimi panorami sul fiume, ci si dirige a sud fino ad incrociare la sopraelevata dell’autostrada Mi-To vicino a Bernate (giro di boa dell’itinerario). Successivamente attraverso un ampio percorso sterrato che costeggia l’autostrada per poco più di 2 km si giunge all’interno del citato paese dove un raccordo interno su asfalto che transita presso il parco comunale permette di risalire a nord seguendo la ciclabile su asfalto del Naviglio Grande fino a Turbigo. In Turbigo si abbandona il Naviglio per seguire per circa 1,5 km l’alzaia del Canale Industriale e successivamente un raccordo di 2,5 km su tranquilla strada in asfalto permette di intercettare la ciclopedonale del Canale Villoresi che in un bel contesto paesaggistico riporta poco sotto la Ex Dogana di Tornavento. Da segnalare che alla data di percorrenza (marzo 2019) il fiume Ticino aveva eroso una parte consistente dell’ansa al termine del Bosco delle Faggiole ma il sentiero di fatto era stato spostato di una decina di metri all’interno transitando su campi coltivati rimanendo comunque percorribile. Tuttavia questo bel tratto di sentiero molto panoramico che costeggiava a sbalzo il fiume Ticino è stato letteralmente spazzato via dalle alluvioni di fine settembre ed inizi ottobre 2020: non è più possibile transitare a margine del fiume, sia per un discorso di totale assenza di sentiero che – e sopratutto – di estrema pericolosità stante la tendenza del fiume ad erodere il terreno (sbalzo di 10-15 metri dal fiume). Risulta pertanto necessario transitare dalla cascina Gallarata intercettando la traccia originaria più avanti. La traccia gps qui scaricabile è stata pertanto aggiornata di conseguenza.
A seguire un percorso di poco più di 41 km e pochissimo dislivello che rispetto al precedente presenta alcune varianti: parte in corrispondenza di una comoda area di libero Parcheggio presso il Naviglio Grande- dopo la centrale elettrica di Tornavento – e da Bernate Ticino rientra alla partenza sfruttando prevalentemente tracce nei boschi/campagne.
Il percorso ha avuto un importante aggiornamento il 11-10-2020 a seguito di quanto già indicato nel precedente percorso causa alluvioni di fine settembre ed inizi ottobre che non permettono di transitare sul sentiero a margine del fiume dopo il Bosco delle Faggiole. Risulta pertanto necessario sovrapporsi all’itinerario di andata e transitare dalla cascina Gallarata intercettando la traccia di andata più avanti; la traccia gps qui scaricabile è stata pertanto aggiornata di conseguenza. Si evidenzia anche che probabilmente ora ha più senso sulla via del ritorno a Castelletto di Cuggiono proseguire lungo il Naviglio Grande e riprendere la traccia gps qui caricata prima del ponte di pietra in Turbigo evitando di passare due volte dalla cascina Gallarata.
Nel Parco del Ticino tra campagne e vie d’acqua
Online dal 04-05-2019 (percorso nella primavera del 2018)
Difficoltà: Pochi dislivelli, fondo misto (asfalto, sterrato), adatto a city bike, mountain bike
Inizio del percorso: Vizzola Ticino, nei pressi della centrale idroelettrica dove transitano il Canale Industriale ed il Canale Villoresi
Fine del percorso: stesso punto di partenza, itinerario ad anello
Comuni interessati: Vizzola Ticino, Tornavento, Nosate, Castano Primo, Cuggiono, Induno Ticino, Turbigo, Galliate, Cameri, Bellinzago Novarese, Oleggio
Lunghezza: 22,75 km
Interesse: paesaggistico, storico-archeologico
Il percorso ripercorre una parte del Parco del Ticino, sia in territorio lombardo che piemontese, seguendo alcune vie d’acqua presenti nel parco e collegate tra loro da una fitta rete di sentieri e percorsi sterrati che attraversano la campagna lombarda e Piemontese nell’area tra Castano Primo, Cuggiono, Turbigo, Cameri e Bellinzago Novarese. Il periodo migliore per la sua percorrenza è l’inizio della primavera o l’avanzato autunno allorchè la vegetazione non invade i campi e quindi si riesce a transitare con facilità lungo gli sterrati utilizzati dagli agricoltori per l’aratura e la semina delle campagne. Andando in maggior dettaglio, inizialmente dalla centrale idroelettrica di Vizzola Ticino si segue il Canale Villoresi dapprima su facile sentiero e poi su bella e tranquilla pista ciclabile sino a Castano Primo; successivamente con un mix tra asfalto e sterrati tra campi si giunge al Ponte di Cuggiono sul Naviglio Grande che verrà seguito verso nord per un breve tratto prima di staccarsi tra i campi e giungere attraverso il Bosco delle Faggiole ed il Bosco Americano al Ponte sul fiume Ticino fuori Turbigo. Qui l’itinerario passa in territorio piemontese e risale verso nord grazie a percorsi in fuoristrada passando per il Bosco Vedro e poi a fianco del fiume Ticino fino ad intercettare la provinciale 527 proveniente da Oleggio, ritornando quindi attraverso il famoso ponte di ferro sul Ticino in territorio lombardo per chiudere l’anello seguendo infine il Canale Industriale.
L’itinerario si presta ad essere allungato con altre proposte qui segnalate essendoci continuità territoriale di traccia gps.
Dalla Diga del Panperduto alla Lanca di Bernate
Difficoltà: adatto a mountain bike e ciclisti con discreta esperienza ed adeguata preparazione fisica
Inizio del percorso: area di parcheggio prima dell’inizio della ciclopedonale che conduce alla diga del Panperduto
Lunghezza: 78,0 km
Interesse: naturalistico, paesaggistico
Dislivello: 340 mt ca
Da Somma Lombardo, nei pressi della Diga del Panperduto, seguendo ottimi sentieri si arriva fino al ponte di ferro (per Oleggio); qui ci si porta sull’opposta sponda del fiume Ticino per sfruttare la fitta rete di sentieri e sterrate del Parco del Ticino Piemontese arrivando a Cameri e successivamente al Ponte di Turbigo. Rientrati in Lombardia si prosegue a sud fino alla bella Lanca di Bernate Ticino con idilliaci passaggi su sentiero per invertire la rotta nei pressi del ponte autostradale della Milano – Torino. Infine sfruttando la ciclabile che costeggia il Canale Industriale si arriva dapprima all’alzaia del Naviglio Grande, percorrendola fino al suo termine, ed in seguito ultimo tratto su Canale Villoresi.
Ciao,
ho percorso in data 24 agosto il percorso Centro Parco “La Fagiana” di Magenta – Ponte delle barche di Bereguardo, partendo dal ponte della barche e girando in senso antiorario. Il giro è molto bello e vario. A scopo informativo segnalo che la vegetazione ha preso un po’ il sopravvento sul single track a ovest del ponte delle barche di Bereguardo, anche se il sentiero è parte dell’E1 non deve essere molto battuto.
ciao, grazie del feedback. Purtroppo sovente capita che in piena estate i sentieri del parco siano invasi da vegetazione…
In avanzato autunno in genere si riprende a passare meglio.
Nella Valle del Ticino tra i due Parchi regionali. Nei pressi del quindicesimo km bisogna aggirare una specie di cancello rudimentale in legno, sembra essere un proprietà privata. Giunti dalla parte opposta, dopo circa un km e mezzo, bisogna scavalcare una sbarra che chiude la strada, qui siamo stati ripresi da tre uomini di colore a bordo di un camioncino da muratori.
Grazie, verifichiamo…. All’epoca della percorrenza non c’erano questi problemi.
Giro delle colline moreniche (30 marzo 2019). In buono stato nonostante i molti rami e alberi caduti, in alcuni punti si deve variare il percorso. Solo alla fine del giro, ma potrebbe essere un ostacolo temporaneo perché stanno lavorando, è bloccato il passaggio sotto l’autostrada. Sì riesce a passare, appena superato l’autogrill, costeggiando la rete dell’autostrada fino al sottopasso (80 m circa, con bici a mano). Grazie molte a chi ha fatto questo tracciato, è un giro piacevolissimo.
Anello Malpensa + colline moreniche varesotto
Sono stati i miei due giri di inizio stagione, percorsi a metà febbraio il primo e inizio marzo il secondo. Sono zone di Ticino e varesotto che non avevo ancora in parte percorso, piacevoli e vari, specie il secondo, con le prime salite degne di questo nome. I boschi sono in buono stato, non si notano i danni del vento dello scorso autunno.
Lungo il Ticino dall’Ansa di Castelnovate: Alla fine del trail, in uscita dall’ansa, la traccia prevede il passaggio a ridosso di una una diga presente su un breve canale che collega il canale industriale al ticino. Il camminamento non è fruibile in quanto è presente un cancello chiuso con lucchetto. Per non trovarsi costretti a sollevare la bicicletta per oltrepassarlo (operazione non semplice se si è da soli) è sufficiente risalire il canale per un centinaio di metri e attraversare mediante un ponte li presente, riscendere dalla parte opposta.
Grazie della segnalazione e della soluzione….! Sicuramente è un cancello che è comparso dopo la battitura della traccia. All’epoca non c’era. La traccia è datata. Grazie
Nella Valle del Ticino tra i due Parchi regionali: fatto il 30/1/18. Bel giro, un po’ noioso quando si costeggia il Villoresi, ma compensa la parte nel bosco verso la cava, molto più divertente. Il problema di alberi caduti sul percorso è stato risolto: nessun ostacolo! Solo un cancello chiuso pieno di divieti nella parte meridionale del percorso, lato piemontese, nei pressi di quella che sembra una pesca sportiva. La traccia lo attraversa, io ho fatto il giro.
*** Commento su “Centro Parco “La Fagiana” di Magenta – Ponte delle barche di Bereguardo” ***
Bellissimo giro con una grande varietà di strade (asfalto, sterrato e tanto single track) e bei panorami. Non fattibile senza la traccia GPS. I cancelli da aggirare sono due, nello stesso punto, all’inizio del giro. ATTENZIONE: dopo il primo ponte si imbocca uno sterrato veloce e pieno di buche. Dopo qualche centinaio di metri fa una curva cieca a 90° a destra: andare piano, perché subito dopo la curva c’è una sbarra che blocca la strada. Io stavo per schiantarmi, mi ha salvato solo una inchiodata così energica che il Garmin ha fatto partire l’allarme incidente!!! Finale su asfalto, godendosi le ville sul Naviglio. Apprezzabile, visto che di sterrato ne avrete fatto abbastanza, garantito… 😉 Grazie a chi ha caricato una traccia così lunga e articolata
Ciao,
ho percorso oggi la traccia “Centro Parco “La Fagiana” di Magenta – Ponte delle barche di Bereguardo” per una cinquantina di chilometri. Molto bello ma debbo segnalare che nel tratto dal ponte fra la Fagiana ed Ozzero un cancello chiuso impone di
caricarsi la bici in spalla e, sporgendosi su un canale, aggirare l’ ostacolo. poi pezzo sentiero molto sporco per qualche centinaio di metri. Nulla di che per chi abbia un minimo di esperienza ma un possibile problema per qualche neofita o gentil-biker che non abbia la forza di sporgersi con una mtb per mano.
Ciao a tutti, ho completato ieri il percorso “Lungo il Ticino dall’Ansa di Castelnovate ” . Segnalo che il single track iniziale presenta moltissimi alberi abbattuti.. i primi 5 Km risultano quindi divertenti anche se con continui passaggi a mano per superare i tronchi.
Altre segnalazione riguarda il passaggio sul fiume lungo la piccola diga. Non è possibile attraversarla in quanto è stato posto un cancello con serratura che ne risulta impossibile il passaggio. E’ necessaria quindi una piccola deviazione di circa 2 KM per aggirare il problema.
Per il resto confermo che il giro è molto divertente e vario !
Ciao grazie per il feedback; potresti per favore girarci a mezzo mail (info@itinerari-mtb.it) il pezzo di traccia (se è disponibile) in cui hai fatto deviazione causa cancelletto ? in modo che correggiamo la traccia e verifichiamo – se è il caso – con parco Ticino se la chiusura è regolare. grazie, ciao
Fatto oggi il percorso “Nella Valle del Ticino tra i due Parchi regionali”: purtroppo la presenza di una notevole quantità di piante cadute, percorrerlo è stato piuttosto problematico tanto che nei pressi della cava abbiamo dovuto fare una lunga deviazione per “single track” . Poi nella parte sud del percorso la situazione è migliorata decisamente.
Però finché non verrà fatta un’adeguata manutenzione (non indifferente tra l’altro), noi sconsigliamo quest’itinerario.
Grazie della segnalazione. Purtroppo negli ultimi anni la manutenzione è divenuta meno presente….speriamo di sbagliarci al riguardo in questo caso.