Anello dei monti della Val Curone
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Online dal 11-06-2012
Breve descrizione itinerario
Giro molto panoramico all’interno della Val Curone con partenza dal piccolo abitato di Fabbrica di Curone, nei pressi di comodo parcheggio; dapprima su strada asfalta in direzione Remeneglia/Selvapiana/Forotondo, ignorando possibili scorciatoie su sterrato, ed in seguito su ben tenuta strada bianca si risale le pendici del Monte Boglelio per incrociare il percorso della antica “Via del sale” che congiunge l’Oltrepò pavese (Varzi) con Genova. Inizia a questo punto un percorso per buona parte in cresta con molteplici saliscendi su fondo sterrato/prativo/single track che toccherà i principali rilievi della Val Curone per concludersi con ripida discesa finale a valle. Seguendo il percorso della Via del sale, superato il Piano della Bonazza, su strada bianca si risale il verde pendio del monte Bagnolo (mt. 1.547) e con breve passaggio nel bosco ci si porta in prossimità del Colle della Seppa. Si continua su sterrato prativo in direzione prima del Monte Garave’ (mt. 1.549, breve passaggio a spinta) ed in seguito del Monte Rotondo con aggiramento di quest’ultimo a destra e ci si porta in prossimità del Monte Chiappo (mt. 1696): quest’ultimo richiede inevitabilmente un passaggio con bici a spinta lungo uno delle diverse irte piste che ne risalgono la vetta. Dopo una doverosa sosta presso questo particolare punto geografico, congiunzione di tre Regioni (Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna) con importante vista sulla Val Curone ed i rilievi liguri (si narra anche vista del mare…), si riscende lungo strada sterrata in direzione del vicino Monte Ebro, il raggiungimento della cui “panoramicissima” vetta (mt. 1.701) richiede un ulteriore passaggio di bici a spinta causa fondo pietroso e dall’accentuata pendenza. Con alternanza di saliscendi su fondo sterrato/prativo si toccano i Monti Cosfrone (mt. 1.661) e Panà (mt. 1.559) con successiva discesa lungo accidentata mulattiera pietrosa (consigliato scendere a sinistra lungo il pendio erboso costellato di profondi solchi di scolo acque). Seguendo un single track nel bosco ci si immette su comoda carrareccia che conduce al passo di Brusamonica ove è situato impianto di risalita in seggiovia da Caldirola utilizzato anche da bikers per discesa in freeride lungo i molteplici percorsi che da qui dipartono. Ultimi sforzi in salita conducono senza particolare impegno dapprima al Monte Gropà (mt. 1.446) ed infine all’ultima ascesa della giornata, la vetta del Monte Giarolo (mt. 1.473), che ha accompagnato – in lontananza – lo sguardo per buona parte del tratto in cresta in virtù delle molteplici antenne ivi installate visibili sin dai primi scollinamenti. Dal Giarolo si scende lungo una ripida strada pietrosa che attraversando i boschi sottostanti – direzione località Costa della Gabbia – conduce alla ripresa della strada asfaltata in corrispondenza dell’abitato di Morigliassi. Un ultimo tratto completamente in discesa su asfalto porta al luogo di partenza
nazione: Italia
zona:Val Curone
provincia: Alessandria
da: Fabbrica Curone
a: Fabbrica Curone
vista: l’itinerario è molto panoramico con vista che spazia sulla Val Curone e l’antistante pianura; nelle giornate dal cielo limpido, dalle vette del Monte Chiappo e sopratutto del Monte Ebro, la vista spazia sulla catena alpina del Monte Rosa, sugli appennini liguri ed addirittura si narra di poter scorgere il mare. Dunque è itinerario che è preferibile compiere in giornate favorevoli al panorama.
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1658
quota massima: mt 1701
quota minima: mt 481
km totali: 38,10
SENSO DI MARCIA
girare in senso orario (giro opposto decisamente non pedalabile nella salita su sterrato verso il Monte Giarolo)
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 4 ore
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 9/10
difficoltà salita: 5/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 8/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 15%, massima discesa 30,89%
tratto a mano: 35 minuti ca complessivi; in particolare sono richiesti circa 5 minuti per risalire il pendio erboso del Monte Garavè, causa solchi ed accentuata pendenza; ca 15 minuti per risalire alla vetta del Monte Chiappo ed ulteriori 15 minuti ca per la vetta del Monte Ebro (quest’ultimo è il tratto a spinta più accidentato dell’intero percorso causa presenza di fondo pietroso ed instabile). La discesa dal Monte Panà può essere – con forte cautela – condotta in sella se si riesce a tagliare lungo il pendio erboso lungo i canali di scolo delle acque (in alternativa qualche minuto con affiancamento del mezzo)
salita: la prima parte avviene su asfalto con varie pendenze tra il 5% e l’11%; il tratto sterrato (strada bianca) successivo alla località di Forotondo invece si caratterizza per strappi più importanti che arrivano anche al 14% ancorchè il fondo è compatto e privo di asperità; i successivi saliscendi non risultano particolarmente impegnativi (anche perchè caratterizzati da brevità) ad eccezione dei tratti che richiedono la spinta del mezzo
discesa: la maggior parte delle discese ha luogo lungo strade/sentieri prativi dal fondo regolare e richiedono moderata attenzione (pendenza massima 18-19%) offrendo al contempo spunti divertenti; si segnalano però 2 tratti che richiedono decisamente più attenzione: dalla vetta del Monte Panà (vedasi sopra, pendenza fino al 30%) ed in discesa dal Monte Giarolo: quest’ultimo tratto infatti ha luogo su lunga e veloce discesa dal fondo pietroso (pendenza fino al 23%) che rende costantemente delicato il controllo del mezzo causa detriti e canali di scolo; nell’ultima parte si ammorbidisce per passaggio all’interno di pineta
% sterrato: 55% (i passaggi su asfalto hanno comunque luogo su strade a bassa percorrenza e sono presenti esclusivamente nella parte iniziale e nella parte finale del tour)
ricordarsi: //
note: consigliato effettuare l’escursione in una giornata dal cielo sereno in modo da massimizzare la resa paesaggistica
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