Alpe di Neggia – Passo della Forcora
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Online dal 13-08-2014
Breve descrizione itinerario
Il giro si sviluppa attorno al Monte Gambarogno ed al Monte Paglione con importanti panorami sul Lago Maggiore e sulla catena montuosa che divide l’Alto Malcantone dalle Valle Veddasca, permettendo di unire in un sol giorno l’irresistibile attrazione del Lago con il fascino di verdi vette e piccoli alpeggi dislocati tra i monti. Partendo in territorio elvetico dopo la Dogana di Zenna, si costeggia il lago sino a Gerra ove si abbandona la cantonale per risalire leggermente di quota portandosi sulla strada parallela che attraversa i molteplici nuclei abitativi posizionati immediatamente sopra il lago, evitando in questo modo il traffico locale per una strada a bassa percorrenza automobilistica. Procedendo con modesti saliscendi, giunti a Fosano si imbocca la strada, sempre in asfalto, per Indemini/Alpe di Neggia: inizia così la salita all’interno del bosco, dalle pendenze non eccessive, lungo le pendici del Monte Gambarogno che nella prima parte, non di rado, offre interessanti panorami sul Piano di Magadino, sulla piana di Locarno ed Ascona nonché sulle prime vette della Valle Maggia e della Val Verzasca, con l’immancabile presenza del Lago Maggiore. Man mano che ci si addentra nella Valle di Vira, salendo di quota, il faggio prende possesso della vegetazione boschiva fin tanto che la strada esce dal bosco presso l’Alpe di Neggia, ove termina il primo tratto di salita importante della giornata (quota 1.395). Dal Passo ha inizio la discesa verso Indemini all’interno della caratteristica Valle Veddasca, perdendo circa 480 metri di quota ed entrando in territorio italiano. Alle porte dell’abitato di Biegno, quota 915 ca, si abbandona la strada principale per deviare a destra seguendo le indicazioni escursionistiche della Via Verde Varesina-3V per Cangili: inizia un impegnativo tratto nel bosco con fondo che alterna asfalto, cemento e lastricato con pendenze che arrivano fino al 16% ed è solo quando si è giunti nei pressi di Cangili che la strada assume fondo sterrato dalla pendenza meno accentuata. Si prosegue oltre, evitando il successivo bivio che sale a destra per Monterecchio e per il Monte Paglione; la strada, aggirando ad sud-est il Monte Sirti, nel frattempo è divenuta in falsopiano ed offre importanti panorami sul Gradiccioli, sul Tamaro, sul Lema e sull’intera traversata Tamaro-Lema. Scendendo leggermente di quota lo sterrato termina presso la chiesetta della Madonna della neve nei pressi del Passo della Forcora: senza scendere al sottostante piazzale della chiesa si devia immediatamente a destra sulla sterrata recante indicazioni per Monti di Pino/Alpetto. Procedendo all’interno del bosco dapprima in leggera salita e poi in decisa discesa si giunge all’Alpe di Piero, ove una ciclabile mulattiera, a tratti selciata, conduce a Monti di Pino passando dall’Alpe Cortiggia. A Monti di Pino si prosegue seguendo le indicazioni per il Lago Delio, proseguendo nel bosco attraverso un sentiero a tratti difficoltoso che può obbligare a qualche tratto a piedi essendo di fatto una mulattiera sassosa con alcune decise brevi rampe in salita; il fondo migliora ben presto quando il sentiero termina di salire: inizia così un continuo saliscendi lungo un single-track molto pedalabile e scorrevole che aggira ad “U” la valle Molinera giungendo al Bacinetto (Lago Nero) dove la traccia costeggia il canale Enel per terminare nei pressi della diga del Lago Delio. Risalendo su asfalto ad altezza Lago, sulla destra si incontra la deviazione per il l’Albergo Diana ed i Monti di Bassano, dove la strada diventa poi una mulattiera lastricata (sentiero 133) che scende a Bassano rapidamente ed in alcuni punti con forte pendenza: assolutamente da evitare in giornate umide o dopo intensi temporali in quanto può divenire molto pericolosa da percorrere in bici. Infine a Bassano la traccia scende su asfalto a Pino Lago Maggiore e poi Zenna sfruttando strade secondarie con un breve intermezzo su sentiero
nazione: Svizzera/Italia
zona: Alto Lago Maggiore sponda orientale
provincia: Canton Ticino (CH)/Va (IT)
da: Ranzo S. Abbondio
a: Ranzo S. Abbondio
vista: Piano di Magadino, Monte Gambarogno, Monte Tamaro, Monte Gradiccioli, Monte Lema, Alto Lago Maggiore, Val Veddasca, Monte Limidario, foce del fiume Maggia, primi rilievi della Valle Maggia e della Valle Verzasca con Locarno, Ascona e la diga del Lago di Vogorno (nota per essere una tra le dighe più alte d’Europa con 220 metri di altezza)
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1.717
quota massima: mt 1.395
quota minima: mt 208
km totali: 48
SENSO DI MARCIA
girare in senso orario
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 5 ore e 30 minuti
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 8/10
difficoltà salita: 6/10
difficoltà discesa: 8/10
impegno fisico: 8/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 15,8%, massima discesa 30,7%
tratto a mano: 3 minuti complessivi per passaggi sul sentiero Monti di Pino-Lago Delio e sulla mulattiera Monti di Bassano-Bassano; si precisa che l’entità del tratto a mano lungo la mulattiera sopra citata è legato alle capacità di discesa del singolo
salita: il tratto più difficile dal punto di vista tecnico è costituito da un breve passaggio su sentiero/mulattiera dopo Monti di Pino che può richiedere saltuarie percorrenze a mano per fondo eccessivamente dissestato con pendenza fino al 12,5%; il pezzo più impegnativo invece è costituito dalla salita a Cangili dove le pendenze arrivano quasi al 16% mitigate in parte dal fondo che in diversi tratti è in simil-asfalto/cementato. Regolare invece si presenta l’ascesa su asfalto all’Alpe di Neggia con pendenze mediamente più accentuate nella seconda parte fino al 12-13% anche se complessivamente la salita al Passo si attesta spesso attorno al 10-11%
discesa: decisamente impegnativa la mulattiera che scende a Bassano dai Monti in quanto ripida in diversi tratti con alcuni passaggi tecnici/insidiosi, richiedendo dunque una certa famigliarità/esperienza con la discesa per poter essere compiuta quasi interamente in sella
% sterrato: 33%
ricordarsi: carta di identità per transito in territorio elvetico
note: la mulattiera (sentiero 133) che scende a Bassano rapidamente, ed in alcuni punti con forte pendenza, dai Monti di Bassano è assolutamente da evitare in giornate umide o dopo intensi temporali in quanto può divenire molto pericolosa da percorrere in sella alla bici
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