Online dal 31-10-2013 – aggiornamento con variante migliorativa del 18-09-2022
Breve descrizione itinerario
Giro all’interno della Val Cairasca -valle laterale della Val Divedro-, attraversando in quota gli alpeggi situati lungo il costone occidentale del Monte Cistella (Alpe Solcio, Alpe Marsasca, Alpe Coatè, Alpe Moiero, Alpe Dorcia) con ottimi panorami sui classici 4.000 del Sempione (Weissmies, Lagginhorn, Fletschhorn) e sulla sottostante vallata scavata dal torrente Cairasca. Da Varzo, in prossimità di agevole parcheggio lungo la statale del Sempione, si attraversa il paese abbandonando quasi immediatamente la strada per San Domenico e risalendo in direzione della frazione Cattagna per continuare, prevalentemente su asfalto, in direzione di Durogna. Una tranquilla strada in asfalto priva di traffico automobilistico sale all’interno del bosco toccando i piccoli agglomerati di Dreuza, Bialugno e Argnai fino ad incrociare la strada (principale) che sale da Maulone. Poco dopo la strada diviene sterrato e si cominciano ad incontrare le indicazioni per l’Alpe Solcio (mt 1.750 ca) ed il Rifugio Crosta che si raggiunge piuttosto celermente per mezzo di alcuni strappi in decisa salita (ca 1km di sterrato). La forestale, continuando dietro il Rifugio, prosegue in tendenziale non impegnativa salita lungo le pendici del Cistella lambendo l’Alpe Marsasca (1.901 mt, quota massima di giornata) e transitando con vari saliscendi per l’Alpe Coatè sino a Colle Balzo, ove terminano definitivamente i tratti in salita. Mantenendo la via principale, una veloce discesa passa prima per l’Alpe Moiero ed in seguito, su asfalto, per l’Alpe Dorcia: la discesa diviene qui più ripida e con molteplici tornanti ma risulta priva di difficoltà essendo interamente su asfalto. Superate infine le indicazioni per l’Alpe Fernone si devia a destra lungo il sentiero naturalistico Varzo-San Domenico (F14) in direzione di quest’ultimo abitato. Il sentiero non è dei più agevoli ma si svolge prevalentemente in piano, con alcuni passaggi non particolarmente impegnativi e qualche discesa da sella. Si giunge così alle porte dell’abitato di San Domenico e lo si attraversa interamente per proseguire su asfalto lungo la direttrice principale (strada per l’Alpe Veglia): un tratto di discesa porta nella sottostante piana di Nembro/Ponte Campo ove termina l’asfalto; si attraversa il ponte sul torrente Cairasca per prendere a sinistra l’ampia ed evidente strada sterrata che ritorna a fondovalle costeggiando il torrente stesso. Dopo un tratto in piano la strada comincia a perdere quota superato un tratto dissestato causa frana (attenzione! : dal giugno 2012 lungo la carrabile figurano indicazioni di divieto di transito in conseguenza del pericolo costante di caduta massi dalle sovrastanti ripide pareti rocciose per cui il proseguire è a proprio rischio e pericolo) fino ad incrociare, in località Gebbo con breve risalita, la strada principale in asfalto che collega Varzo con San Domenico. A questo punto il ritorno al punto di partenza è decisamente agevole (la traccia gps taglia, ove possibile, lungo alcune strade secondarie alle porte di Varzo)
nazione: Italia
zona: Val Divedro
provincia: Vb
da: Varzo
a: Varzo
vista: Monte Leone, Monte Teggiolo, Weissmies, Lagginhorn, Fletschhorn
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1.480
quota massima: mt 1.900
quota minima: mt 550
km totali: 32,6
SENSO DI MARCIA
girare in senso antiorario
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 3 ore e 50 minuti
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 9/10
difficoltà salita: 5/10
difficoltà discesa: 4/10
impegno fisico: 7/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 23%, massima discesa 25%
tratto a mano: 2 minuti ca lungo il sentiero naturalistico Varzo-San Domenico causa rocce ed ostacoli vari
salita: dal punto di vista tecnico è prevalentemente su asfalto su tranquilla strada all’interno del bosco per cui non vi sono particolari difficoltà da segnalare; si sviluppa però con pendenze per molti tratti superiori al 10-12% fino al 16-17%(addirittura da segnalare un paio di punti in cui si sfiora il 20% attorno a quota 1.500) per cui non può certamente considerarsi una salita tra le più agevoli; l’arrivo al Rifugio Crosta è preceduto da un breve tratto sterrato piuttosto ripido (prima parte rampa su fondo scassato al 23%, poi diversi punti al 14-15%), dopodichè segue un successivo tratto per l’Alpe Marsasca al 12% max; da lì in poi il proseguo è meno impegnativo
discesa: assolutamente priva di difficoltà in quanto si svolge in parte su asfalto ed in parte su larghe forestali; passaggio più impegnativo (se così si vuol definire) è lungo il tratto di sterrato dissestato dalla frana durante il ritorno da Ponte Campo
% sterrato: 38%
ricordarsi: //
note: superata l’Alpe Fernone chi volesse evitare il tratto di sentiero F14 può proseguire in discesa lungo la strada asfaltata perdendo però circa 100 mt di quota per la successiva risalita su asfalto a San Domenico lungo la strada principale. Punto di valido ristoro nel corso dell’itinerario è il Rifugio Crosta presso l’Alpe Solcio, condotto da gestore molto ospitale: per maggiori informazioni vedasi Sito web Rifugio Crosta
Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario
VARIANTE MIGLIORATIVA DEL PERCORSO REALIZZATA il 18 SETTEMBRE 2022
L’itinerario costituisce un miglioramento della traccia percorsa all’epoca differenziandosi per il ritorno a Varzo dopo aver seguito lo sterrato che dalla piana di Nembro/Ponte Campo costeggia il torrente Cairasca: superato infatti il tratto ciclabile di pietraia, si incontra l’evidente deviazione sulla destra per il sentiero/mulattiera per Trasquera. La traccia è segnata sulla mappe con il segnavia F36 e si snoda sostanzialmente in piano sul lato destro della vallata solcata dal citato torrente su buon/ottimo fondo terminando alle porte dell’abitato di Trasquera sulla strada per l’alpe Fraccia; non mancano in diversi punti diversi ottimi scorci panoramici sulla sottostante vallata. Giunti al termine del sentiero, evitando un tratto di asfalto in discesa si può tagliare per il tecnico sentiero che conduce in prossimità della chiesa parrocchiale S.S. Gervasio e Protasio. Qui si segue la storica mulattiera di “Brôcc” (conosciuta anche come la “Via della Fede”, in quanto percorso meditativo per la presenza di alcune cappelle) che attraverso un fondo lastricato con sassi e con muri di sostegno laterali porta a Varzo scendendo con pendenza regolare e numerosi ampi tornanti. Nel corso della discesa si attraversa in più punti l’opera di ingegneria della tubazione d’acqua forzata della Società Dinamo.
La nuova traccia include anche un sentiero variante scendendo da Dorcia di Dentro: infatti quando si prosegue la discesa su asfalto su tratto a tornanti molto ripido si incontra dopo l’Alpe Fernone una deviazione su sentiero che conduce al Bosco delle Fate (presenti i cartelli dell’itinerario “Tour del Cistella”) e che con un paio di brevissimi passaggi a mano e qualche passaggio tecnico in discesa si va ad innestare sul sentiero della traccia dell’epoca prima di giungere a San Domenico.
I tempi di percorrenza di questa nuova traccia indicativamente sono simili alla traccia originaria (4 ore di movimento), con sostanzialmente identico dislivello ed 1 km aggiuntivo circa di distanza.
Highlights del percorso del settembre 2022 gentilmente messi a disposizione dal Canale telematico di “Gianni – Black Devil Iorio”
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Abbiamo fatto il giro completo ieri 11 luglio 2019. Ci è piaciuto anche se le nuvole basse hanno coperto la vista delle belle vette. La descrizione perfetta incluso la disponibilità e simpatia del gestore rifugio Crosta. Il vostro sito è un prezioso riferimento. Grazie mille
Giro molto bello lontano dal traffico. Vorrei suggerire di percorre un tratto del sentiero a destra poco prima del rifugio Crosta perché è molto facile avvistare marmotte. Confermo che allungando di poco i tempi si evita l’asfalto passando per Trasquera e scendendo poi per la mulattiera che parte a sinistra della chiesa fuori dal paese. Fatto con front settembre 2017. Grazie della bella traccia.
Buona sera volevo segnalarvi la possibilita’ di effettuare una variante molto bella e poco impegnativa.
tornando dalla parte opposta di San domenico, a meta’ strada costeggiando il fiume, a dx trovate una salitina di 10mt con indicazione TRASQUERA, prendetela, è un bellissimo traverso da guidare che si estende per circa 4km e terminare su asfalto. Proseguire drittoe alla chiesetta girare a sx, poi dritto fino alla secona chiesa, dopo circa 10mt a dx si scorge un cartelle segnaletico, indica la mulattiera ciclabile che costeggia le condotte della centrale per poi arrivare su asfaltoe a 500 mt alla stazione di VARZO.
Cioa, grazie della segnalazione, utile per chi vuole allungare il giro nella fase di rientro.
Immagino che fino a Trasquera ti riferisci al sentiero presente in questo itinerario (Alpe Veglia): https://www.itinerari-mtb.it/alpe-veglia/
Buona la segnalazione per la mulattiera a fianco delle condotte.
Salve, effettuato anche questo itinerario, veramente stupendo dal punto di vista paesaggistico , e abbastanza impegnativo x via della salita molto ripida fino al rifugio crosta .volevo sapere se esiste una strada x bike che da Coate porta a Ciamporino e poi verso alpe Veglia.Grazie ancora e complimenti x i giri proposti.
Michele
Ciao, se si evita la discesa e si prosegue lungo il sentiero F12 si giunge a Ciamporino ma non ci è nota la ciclabilità (ampi dubbi al riguardo). Sicuramente sono estremamente ridotti (sporadici di fatto) i pezzi ciclabili da Ciamporino al Veglia.