Online dal 08-12-2020
Breve descrizione itinerario
Il giro si svolge del territorio collinare dell’Oltrepo Pavese compreso tra Borgo Priolo ed il Lago di Trebecco (sconfinando dunque nel piacentino) attraversando belle colline coltivate a vite e sfruttando in parte sterrati utilizzati per le coltivazioni ed in parte su tranquille strade asfaltate. Inizialmente si decide di affrontare l’impegnativa salita tra le viti del Monte Ceresino per poi proseguire nell’attraversamento dei rilievi collinari che si sviluppano lungo la Via del Vino che transita da Montalto Pavese; successivamente si prosegue per la Costa del Vento (ottimi panorami sul territorio circostante e la più lontana pianura) per poi dirigersi a sud-est fino a sconfinare nel territorio della provincia di Piacenza e raggiungere il Lago Trebecco con la Diga del Molato. Dalla diga si percorre un tratto del sentiero del Tidone per poi risalire di quota su asfalto e riattraversare i rilievi collinari pavesi. Ottimo il lungo passaggio sterrato all’interno della Costa Pelata che ci porta in prossimità del Monte Fratello. Quest’ultimo non verrà raggiunto in traccia in quanto si è deciso di tagliare il percorso originariamente fatto che scendeva in località “La Torretta” con strada ad un certo punto inspiegabilmente sbarrata da un cancello elettrico (passaggio pedonale su un cancelletto aperto ma meglio evitare di trovarlo chiuso…). Pertanto il percorso si stacca dalla strada di Costa pelata e scende a Cà Buttini per il rientro finale a Borgo Priolo tramite l’asfalto della SP203
nazione: Italia
zona: Oltrepo Pavese
provincia: Pv/Pc
da: Borgo Priolo
a: Borgo Priolo
vista: rilievi collinari dell’Oltrepo pavese, Lago Trebecco
ALTIMETRIA QUOTE E DISTANZA
dislivello totale salita: mt 1.200
quota massima: mt 565
quota minima: mt 135
km totali: 50,0
SENSO DI MARCIA
girare in senso orario
TEMPO DI PEDALATA
di puro movimento 4 ore e 25 minuti
SINTESI VALUTAZIONI
panorami: 7/10
difficoltà salita: 5/10
difficoltà discesa: 4/10
impegno fisico: 7/10
NOTE GENERALI (ES. NON PEDALABILITA’, DIFFICOLTA’ PARTICOLARI, NOTE VARIE, ECC.)
pendenze: massima salita pedalabile 22%, massima discesa 25%
tratto a mano: un paio di minuti dopo Vallorsa (km 14 da inizio traccia) per il passaggio su strada sterrata molto dissestata in leggera salita
salita: qualche impegnativo passaggio tecnico per via del fondo deve essere affrontato sopratutto nella parte iniziale, spesso in concomitanza con pendenze importanti (in particolare si segnala la salita al Monte Ceresino – 22% max e la salita su scassato fuoristrada dopo Vallorsa)
discesa: prestare attenzione per alcuni passaggi sulla Costa Pelata e sulla Costa del Vento
% sterrato: 32%
ricordarsi: evitare la percorrenza dopo periodi di piogge causa terreno argilloso
note: itinerario percorso a settembre 2020 e pubblicato a dicembre 2020
Avvertenza: l’utilizzo della traccia è ad esclusivo proprio rischio e lo scarico è reso disponibile per finalità di mera informazione e statistica. Chi decide dunque di affrontare il percorso si assume tutte le responsabilità per rischi e pericoli a cui si può andare in corso, considerando altresì che la percorribilità e lo stato delle strade e dei sentieri muta nel corso del tempo e che non sussiste alcun obbligo di Itinerari-mtb.it a mantenere aggiornate le informazioni essendo un mero sito illustrativo degli itinerari storicamente percorsi dai componenti del Team. Itinerari-mtb.it declina pertanto ogni responsabilità per conseguenze legate all’uso della traccia o delle informazioni legate alle presente scheda di itinerario
Percorso ieri.
Come sempre un’ottima traccia anche se non ho seguito gli ultimi 8 km perché, a causa pioggia, ho preferito restare sulla strada asfaltata.
Le strade sterrate sono ben tenute, il portage è stato minimo attorno al tredicesimo km. Molto fango nella zona del lago ma questo dipende dalle pioggia.
Bel giro in zona tranquilla.
percorso il 23 maggio. Alla fine della prima salita c’è una sbarra che chiude il passaggio da scavalcare ( quella a destra).
purtroppo i sentieri sono percorsi da jeep e moto che hanno rovinato il percorso scavandolo profondamente, nei passaggi costa del vento e costa pelata, mentre il sentiero tidone era messo un pochino meglio.
il percorso è paesaggisticamente molto bello, con tanti punti di ristoro, ma è quasi interamente su asfalto e lo sterrato è molto rovinato e per questo, a mio parere adatto a bikers con esperienza, altrimenti bisogna farsela a mano in molti tratti